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Panorama Economy

Verona e Pordenone cercano un partner ... L’ente scaligero potrebbe portare in dote a Milano tre manifestazioni-chiave come Vinitaly, Fieragricola e Agrifood. Mentre in Friuli Venezia Giulia si parla di sinergie con Trieste e Monfalcone: dalla fiera del legno al turismo e alla cantieristica... Gli impegni istituzionali del commissario straordinario dell’Expo 2015 hanno fatto saltare il primo tavolo tra Milano e Verona. Atteso il 27 gennaio scorso, l’incontro tra il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e Letizia Moratti doveva segnare l’avvio dell’alleanza fieristica tra le due città. Del resto, il tema scelto da Milano - “Nutrire il pianeta” - sembra calzare a pennello con le principali manifestazioni di Verona Fiere: Vinitaly, Fieragricola e Agrifood sono, infatti, gli “asset nella manica” (detto senza ironia) di Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere che sta accarezzando l’idea di “fare sistema” con Milano. “L’Expo” dice a Economy Mantovani “è un’occasione irripetibile: Verona è il punto di riferimento del settore agroalimentare. E gli amici di Milano lo sanno”.
Certo, nulla ancora di concreto, ma le diplomazie si stanno muovendo. La firma dei protocolli di collaborazione tra Moratti e Tosi sono solo rinviati e nel frattempo Verona Fiere continua a collaudare il suo modello di alleanze su progetti. Dopo quella con Vicenza sul luxury, sono stati intavolati discorsi con Roma per realizzare il salone del vino novello, evento a cavallo tra mondanità e promozione che dovrà chiudere la stagione del Vinitaly il prossimo novembre nella capitale.
La strategia di Verona è chiara: per fronteggiare la crisi non servono più le fusioni tra grandi sistemi espositivi, meglio singoli progetti condivisi. “Stiamo assistendo a un forte incremento della specializzazione delle fiere” sostiene Mantovani “ma servono una grande capacità organizzativa e know how interno, soprattutto quando ci si muove sui mercati internazionali”.
Le grandi piazze che tirano (anche se meno rispetto agli anni passati) sono sempre l’Asia, i Paesi del Golfo e la Russia, ma la vera novità riguarda la vecchia Europa, dove il concetto di “fare sistema” ha attecchito a Monaco all’interno del Bau, il salone dell’architettura dove Verona e Saragozza hanno messo in mostra Zow, il salone degli accessori per l’industria del mobile, l’evento che, per otto anni, è stato il fiore all’occhiello di Pordenone Fiere. Poco male, perché Alvaro Cardin, numero uno della fiera friulana, ha già messo in cantiere il progetto di portare Samulegno in un tour che partirà a primavera, toccando Austria, Ungheria, Slovenia, Croazia e Serbia.
Una prova sul campo in vista del grande progetto di Cardin di realizzare una fiera itinerante con le altre realtà friulane (Trieste e Monfalcone in primis) per promuovere il turismo locale, ma anche l’industria navalmeccanica.

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