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Panorama Economy

Il vino che sa di sole non tramonta mai ... Cusumano. Una produzione innovativa per andare incontro alle esigenze della clientela. Quattrocento ettari da cui si ricavano 1,5 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo ... Esaltare le peculiarità di una terra generosa e dai forti contrasti come quella siciliana per presentare vini innovativi che vadano incontro alle nuove esigenze e al mutato gusto dei consumatori: su questa idea forte, costruita sul perfetto connubio tra passato e futuro, tradizione e innovazione, uomo e natura, i giovani fratelli Alberto e Diego Cusumano, con il prezioso contributo dell’enologo Mario Ronco, danno vita nel 2001 alloro progetto imprenditoriale diventato, nel giro di pochi anni, un simbolo del dinamismo e dell’innovazione dell’enologia siciliana, ancora troppo legata a stereotipi di tradizione e storicità.
Contemporaneità, dinamicità, tecnologia ma anche un “saper fare artigianale” che proviene dall’antica sapienza contadina. Da qui il successo di questa giovane azienda che ha saputo trasferire la cultura locale su scala globale e ha portato i suoi vini sulle tavole di tutto il mondo ottenendo prestigiosi riconoscimenti e contribuendo alla valorizzazione del territorio siciliano.
L’azienda è costituita da 400 ettari vitati distribuiti in aree della Sicilia profondamente diverse tra loro: si va dal microclima nordico del podere Ficuzza, 189 ettari a 800 metri di altitudine con una forte escursione termica giorno-notte, che infonde alle uve una freschezza aromatica particolare, alle terre calcaree e bianche di Butera, 140 ettari a 400 metri di altitudine, inondate dal caldo sole siciliano che dona una particolare corposità, e ai vigneti in Alcamo, 70 ettari a 250 metri di altitudine, con terreni neri e argillosi pieni di forza e complessità. Il fatturato ha raggiunto i 15 milioni con 2,5 milioni di bottiglie distribuite in sessanta Paesi. Due le linee di vini prodotte: una costituita da vitigni autoctoni vinificati in purezza (Alcamo, Insolia, Nero d’Avola, Merlot, Syrah) e una seconda linea “firmata” di vini territoriali le cui denominazioni, di grande suggestione, si ispirano ai nomi antichi con cui venivano identificati i vari vigneti (Angimbé, Jalé, Benuara, Sàgana, Noà, Cubìa, Pinot Nero, Moscato dello Zucco). La musicalità dei nomi trova un’ideale continuità nella colorazione vivace delle etichette diventate, insieme al sole che appare nel marchio, un segno distintivo dei vini Cusumano. Ma lo stile Cusumano trova la sua piena realizzazione nella nuova cantina di Partinico, in provincia di Palermo, che sorge sull’area di un antico baglio e si estende su 4.000 mq di superficie e su 3.000 mq interrati. L’architetto Fabrizio Ruffino ha immaginato uno strabiliante esempio di design e stile contemporaneo applicato a una realtà produttiva che comprende, oltre al centro di produzione, la cantina di affinamento e gli uffici, anche uno spazio di incontri ed eventi per conservare e trasmettere la cultura di un prodotto antico come il vino e la passione di un’azienda moderna come Cusumano.

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