“L’Italia è un Repubblica fondata sullo spritz, ma attenzione, perché lo spritz non è italiano ma austriaco, ed una volta si faceva col vino bianco e il Cynar, non con le bollicine ed il Campari. Vedere i ragazzi che, in qualunque posto si trovino, si strafanno di tutto, dal vino allo spritz, è come se abusassero della bellezza e della cultura senza conoscerla: ridurre il piacere alla sbornia mi sembra davvero un peccato”. Da Collisioni, il Festival Agrirock di scena a Barolo, il ruolo del cibo e della tavola nella società dello psichiatra, sociologo e scrittore Paolo Crepet, a WineNews.
“Dalla tavola stanno sparendo la spontaneità e l’allegria che il cibo ci ha sempre regalato. Dobbiamo ritrovare la convivialità, ossia la capacità di stare insieme e bere, come si faceva nelle osterie, senza guardare il cibo necessariamente con i raggi X, e dovremmo avere il coraggio di spegnere il cellulare e parlarci”, racconta Crepet, ricordando il ruolo fondamentale dell’educazione al cibo, “che però non può essere ridotta ad una questione tecnica, i bambini ed i ragazzi devono capire il motivo per cui c’è una tavola, ossia perché non si mangia da soli. Il cibo è il massimo della diversità, un piatto non sarà mai uguale ad un altro piatto, e allora allinearsi sullo stesso gusto e sulle stesse mode diventa triste. È esattamente come l’arte, irripetibile. Quest’idea che la grande distribuzione ci arrivi a consegnare tutto in casa, mi pare di una tristezza francamente ineguagliabile. Ho sempre avuto la curiosità per la cucina etnica - conclude Crepet - ma oggi c’è una vera e propria mania, come quella per il sushi, al di là di quanto lo si conosce, è una moda”.
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