In un mondo sempre più globalizzato, dove i prodotti viaggiano veloci e spesso perdono il legame con le loro origini, l’agroalimentare rappresenta una delle ultime frontiere dell’identità territoriale. È attraverso i sapori, i profumi e le tecniche tramandate che un territorio racconta sé stesso. E se c’è un prodotto che incarna perfettamente questa simbiosi tra ambiente, cultura e tradizione, è il Parmigiano Reggiano. Nato in territori difficili, spesso montani, dove l’agricoltura richiede fatica, ingegno e resilienza, il Parmigiano Reggiano è molto più di un formaggio: è il simbolo di una comunità che ha scelto di restare, di custodire il proprio sapere e di trasformare la fatica quotidiana in eccellenza. Mantenere vivi questi territori significa proteggere un patrimonio culturale e ambientale unico, e l’agroalimentare è lo strumento più potente per farlo.
Tra le tante eccellenze italiane, il Parmigiano Reggiano spicca non solo per la sua qualità, ma per la sua capacità di raccontare una storia millenaria fatta di pascoli, stagionature lente e mani esperte. Nel 2024, il Parmigiano Reggiano si è confermato la più importante Dop prodotta in montagna, con oltre il 21,7% della produzione totale. Un risultato che testimonia il successo della strategia di valorizzazione avviata dal Consorzio, guidato da Nicola Bertinelli, e che trova il suo palcoscenico ideale nella “Fiera del Parmigiano Reggiano” n. 59 (Casina, 1-4 agosto), dove verrà annunciato anche il riconoscimento ufficiale come “Città del Formaggio” da parte dell’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio (Onaf).
“Gli 84 caseifici di montagna (distribuiti tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, a sinistra del Reno), hanno prodotto oltre 884.000 forme nel 2024 - afferma il Consorzio del Parmigiano Reggiano - con un incremento del +2,6% sul 2023 e del +15,4% sul 2016, anno in cui è stata lanciata la politica di rilancio del comparto montano. Cresce anche la produzione di latte, che ha superato le 425.000 tonnellate (+1,6% sul 2023 e +11,9% sul 2016), grazie al lavoro di oltre 800 allevatori attivi in montagna”.
“Un altro segnale positivo arriva dalla certificazione “Prodotto di Montagna” - prosegue il Consorzio - introdotta nel 2016 per garantire tracciabilità e qualità: nel 2024 ha superato le 230.700 forme (+1,78% sul 2022), con un incremento del +29,6% rispettp al primo anno. Novità di quest’anno è l’introduzione di un premio fisso di circa 20 euro a forma certificata per rafforzare il valore commerciale della certificazione e promuoverne il valore aggiunto, per avere un posizionamento nel mercato che riesca a rendere sostenibile tale produzione nel tempo”, comunica il Consorzio.
“Il Parmigiano Reggiano si riconferma un elemento chiave per fortificare l’economia e preservare l’unicità dell’Appennino emiliano - afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio - è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con più del 21,7% della produzione totale concentrata in ben 84 caseifici sui 291 totali. È stato fondamentale che il Consorzio introducesse interventi per la diffusione e la valorizzazione del “Prodotto di Montagna”, e che continui a farlo anche negli anni a venire: queste aree soffrono di condizioni svantaggiate e maggiori costi, ma la permanenza di una solida produzione agricola-zootecnica rappresenta un pilastro economico e sociale di interesse non solo per la comunità locale, ma per tutti. Il Parmigiano Reggiano rende possibile il mantenimento dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e contribuisce allo sviluppo di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità. Per il Consorzio - continua il presidente - sono il territorio e la comunità che lo abita i beni più preziosi e il nostro intento è quello di impegnarci sempre di più per preservarli ed essere un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Inoltre la certificazione come il “Prodotto di Montagna” si inserisce a pieno titolo nel quadro del progetto per diventare un vero brand iconico globale. La valorizzazione delle distintività della Dop e il legame con il territorio sono due dei pilasti di crescita e di costruzione per rendere il Parmigiano Reggiano un love brand, amato dai consumatori di tutto il mondo per i valori che rappresenta: naturalità, sostenibilità e qualità assoluta”, conclude Bertinelli.
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