Un piatto di pasta su quattro mangiato nel mondo, arriva dall’Italia, di cui spaghetti, penne, tagliatelle, lasagne, fusilli e decine e decine di altri formati sono simbolo nazionale, oltre che immancabili sulle tavole degli italiani, che di pasta ne mangiano 23 chili all’anno a testa, più di Tunisia (16), Venezuela (12) e Grecia (11). Con le esportazioni italiane di pasta che, nei primi 7 mesi del 2019, sono cresciute del 7%, raggiungendo il record di valore, a 1,5 miliardi di euro. Dati della Coldiretti, nel “World Pasta Day”, di scena oggi in tutto il mondo. E nel Belpaese, terra eletta per la pasta, emerge che quasi 1 famiglia su 3, secondo un’indagine Coldiretti e Ixè, si prepara pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello o grazie all’aiuto delle nuove tecnologie.
“Si registra - sottolinea la Coldiretti - uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica. Per gli italiani che dalle campagne e dai piccoli comuni affluivano nelle grandi città lasciare le tradizionali abitudini culinarie era una straordinaria e simbolica conquista del nuovo benessere mentre oggi, con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa torna a valere di più del prodotto acquistato”.
Ma pare esserci anche un’altra tendenza che si fa largo sulle tavole degli italiani: quella di mangiare la pasta come contorno, soprattutto la sera. A sostenerlo il risultato di un’indagine su un campione di 1.200 persone promossa da Wmf (brand tedesco specializzato nella produzione di pentolame, strumenti e elettrodomestici per la tavola e la cucina). Secondo il sondaggio ben un italiano su tre dichiara di aver consumato la pasta come contorno (preferita nel 60% dei casi per la cena). Tra i motivi principali della nuova tendenza primeggia la volontà di non rinunciare a questo ingrediente (44%), seguito dall’idea che il consumo come contorno ne permette un maggior controllo dei quantitativi (30%) e da una scelta di gusto e la volontà di sperimentare nuove ricette in cucina (21%).
Una nuova modalità, questa di consumare la pasta come contorno, che ha radici storiche ben salde, spiega Wmf. “È soltanto nel 1800, infatti, grazie a Pellegrino Artusi, primo chef della penisola, che la pasta diventa un primo della cucina italiana. In principio, ai tempi dei Romani, come ricordano numerosi scritti di Cicerone, Orazio, Aristofane e Apicio, la pasta era nota come lagana e veniva consumata come accompagnamento ad altre pietanze più comuni, quali carne, pesce, uova, verdure. Ma a generare la tendenza è anche l’influenza internazionale: in Paesi come Francia e Stati Uniti, infatti, la pasta è utilizzata da sempre per lo più come contorno”.
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