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VINO E FINANZA

Pegno rotativo, accordo anche tra i Vini del Trentino e Intesa Sanpaolo

A poco più di un anno dalla pubblicazione del decreto, lo strumento bancario è una realtà in tutti i maggiori territorio del vino italiano
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Bottiglie in cantina (ph: Luismi Sanchez via Unsplash)

A poco più di un anno dalla pubblicazione del decreto del Ministero delle Politiche Agricole che, nel quadro del “Cura Italia”, dava il via libera allo strumento del pegno rotativo su prodotti agricoli e alimentari Doc e Igp - vini, formaggi, salumi di alta qualità - a garanzia dei prestiti bancari, si è quasi perso il conto dei tantissimi accordi conclusi tra mondo bancario, consorzi, associazioni di settore e singole aziende. Le aziende del vino, da allora, possono ottenere un finanziamento dagli istituti bancari dando come garanzia il vino in cantina, la cui presenza viene certificata dal Registro Telematico, mentre il valore di riferimento riconosciuto al vino è quello dei prezzi mercuriali delle Camere di Commercio.

Già prima che il decreto entrasse in vigore, a giugno 2020, il Monte dei Paschi aveva siglato un accordo in tal senso con il Consorzio del Chianti Classico, esteso, qualche mese dopo, prima al Consorzio del Nobile di Montepulciano, quindi al Consorzio del Brunello di Montalcino, con cui concedere prestiti alle aziende per un importo pari all’80% del prezzo medio delle mercuriali pubblicate da Camera di Commercio. Nel frattempo, anche Intesa Sanpaolo si era mossa per sostenere i viticoltori del proprio territorio di riferimento, garantendo l’accesso al credito con la modalità del pegno rotativo alle aziende del Consorzio di Tutela Barolo e Barbaresco Alba Langhe Dogliani. Crédit Agricole Italia, invece, si è “schierata” al fianco del Consorzio dei Vini di Bolgheri, del Consorzio dei Vini Valpolicella, del Consorzio del Franciacorta e del Consorzio del Morellino di Scansano. A “mediare”, tra istituti bancari e territori (e quindi cantine), Valoritalia, società leader nelle certificazioni agroalimentari italiane, e Federdoc, Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle denominazioni di origine vitivinicole.

Trovati gli accordi, nel 2021 arrivano anche le prime applicazioni pratiche, senza che, nel frattempo, si sia fermata mai la ricerca di nuove sinergie: l’ultima riguarda il Consorzio di Tutela Vini del Trentino, che ha siglato un protocollo per la valorizzazione del settore vitivinicolo con Intesa Sanpaolo costituito da linee di credito e finanziamenti a breve, medio e lungo termine con l’eventuale supporto di prodotti di finanza agevolata, tra cui, appunto, il pegno rotativo sui vini a denominazione, con cui le aziende possono effettuare una valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito.

“Salutiamo con particolare favore tutte le opportunità che possiamo mettere a disposizione dei nostri soci per un miglioramento dell’attività produttiva ed imprenditoriale dell’azienda vitivinicola. La partnership con il principale player bancario del Paese non può che fornire tutti gli strumenti più moderni e adeguati al mercato. Abbiamo inoltre dato una specifica risposta all’esigenza di poter mettere a sistema la garanzia per le produzioni enologiche di pregio mediante il pegno rotativo sui vini Doc, particolarmente interessante per chi affina per tempi medio lunghi”, commenta Pietro Patton, presidente del Consorzio Vini del Trentino.

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