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PER AVERE PIANTE PIU’ LONGEVE CHE PRODUCANO UVE DI QUALITA’ SUPERIORE, CON UN OCCHIO AI CONTI … LA VALTELLINA PUNTA SUL METODO “SIMONIT & SIRCH”

Italia
Dalla Valtellina un progetto importante sulla longevità dei vigneti

La Valtellina intensifica gli investimenti e punta forte sulla formazione vitivinicola. Lo fa dando il via ad una collaborazione con la società “Preparatori d’uva”, guidata da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, fautori del metodo “Simonit&Sirch”, già adottato dalle più importanti aziende italiane e che può portare a risultati notevoli, come un allungamento della vita media dei vigneti e una diminuzione delle ore di potatura, un vantaggio anche in termini economici. Si tratta di un progetto di lungo respiro, che prevede l’istituzione di una Scuola di Potatura a Sondrio, come comunica il Consorzio (info: www.consorziovinivaltellina.com).

L’obiettivo è quello di riportare al centro la specificità del vigneto (specie in una zona in cui i vigneti storici sono la norma, ed hanno tra i 60 e i 70 anni), operando contro il rischio di omologazione, e per farlo si è deciso di puntare su un mestiere tanto nobile quanto antico, la potatura. Un’arte in via di estinzione, nonostante il ruolo che gioca il potatore, che lavorando con la tecnica meno invasiva possibile è in grado di garantire la giusta longevità al vigneto. Quindi, piante sane e longeve che producano uve di qualità superiore, con un alleggerimento dei costi per le aziende, attraverso un metodo di potatura che, seppure apparentemente semplice, non è affatto intuitivo, tanto che il Consorzio dei vini di Valtellina mette in guardia: “nessuno si improvvisi da solo, adottando questo metodo senza un’adeguata formazione”.


Focus - Il metodo Guyot in Valtellina

La grande maggioranza dei vigneti valtellinesi è stato lavorata fino ad ora, con il metodo tradizionale ad archetto, che ha come elemento di debolezza il forte dispendio in termini di ore/ettaro per la lavorazione. I nuovi impianti che si vedono oggi in valle, per lo più potati a Guyot, in modo da garantire una più uniforme distribuzione della vegetazione e della fascia produttiva, ma anche più facili da potare e rispondenti alle esigenze di produrre uve di qualità, dal conto loro corrono il rischio di non garantire al vigneto la giusta longevità. Inoltre questa tecnica di potatura non è applicabile sui vecchi impianti se non correndo il rischio di perdere molte piante e quindi di un patrimonio genetico importantissimo.


Focus - Il metodo Simonit & Sirch

Il metodo Simonit&Sirch consiste nel potare sempre sul legno giovane con un approccio lento e mirato. Il primo vantaggio consiste nel prevenire le malattie del legno, che come una pandemia stanno compromettendo i vigneti. Inoltre viene recuperata una filosofia di gestione del vigneto, in parte abbandonata, che dava valore alle viti vecchie accrescendo la qualità delle rese. Vengono anche ridotti i costi di gestione perché, applicando alla vite i criteri della medicina preventiva, le consentono di crescere e invecchiare bene. E viene infine recuperato un antico mestiere che si sta perdendo, quello del potatore. Oggi infatti la manodopera che lavora nei vigneti italiani è per lo più straniera e spesso improvvisata, fatta di persone volenterose ma generalmente prive di un’esperienza precedente. L’intervento di un potatore esperto può invece prevenire le malattie della vite e di conseguenza favorire la qualità dell’uva.

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