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Per l'8 marzo il rosso s'addice alle signore, sempre più donne affascinate dai grandi vini e l'enoteca diventa la boutique delle bottiglie
a cura dell'Osservatorio del Salone del Vino di Torino

Un'accesa passione quella delle donne per il vino: la percentuale delle signore che frequentano le enoteche è arrivata a quota 36% sul totale degli enofili e la tendenza è in forte crescita (nel 2001, la clientela femminile è aumentata dell'11,6%). Sono queste le indicazioni scaturite da un'inchiesta condotta dall'Osservatorio del Salone del Vino che ha preso spunto dall'8 marzo per raccogliere indicazioni sugli atteggiamenti e le scelte delle donne in materia di vino: il sondaggio è stato effettuato su un campione rappresentativo di 400 enoteche italiane. Il profilo delle signore che sempre più spesso varcano la soglia delle enoteche è preciso: la maggior parte di loro ha un'età che va dai 31 ai 50 anni (50%), ma alta è la percentuale delle ragazze fino ai 30 anni (35%). Il livello di cultura è elevato: il 91% delle donne che acquistano in enoteca possiede infatti il diploma o la laurea. Lo stesso dicasi per il reddito: la possibilità di disporre di budget medio-alti caratterizza il 90% delle clienti.

Buona cultura ed elevata capacità di spesa sembrano guidare anche le scelte delle signore tra gli scaffali delle enoteche: le donne dimostrano una netta preferenza per i grandi vini rossi di struttura, smentendo così il luogo comune che vuole "il gentil sesso" amante di vini cosiddetti "facili". Rispetto al passato, il dato che emerge è un forte aumento di vini rossi importanti ed una buona crescita nelle richieste di vini "griffati". A seguire nella classifica dello "shopping" al femminile in enoteca si piazzano i bianchi giovani e i rossi giovani. Meno apprezzati spumanti metodo classico, vini bianchi strutturati e spumanti metodo charmat. Sulla scelta delle donne, secondo l'inchiesta, pesa innanzitutto la notorietà del vino e della cantina, quindi la corrispondenza tra il vino e il proprio stile di vita. Seguono la confezione, l'etichetta e all'ultimo posto viene il prezzo.

L'Osservatorio del Salone del Vino ha indagato anche il comportamento d'acquisto delle donne: nel 62% dei casi la scelta delle bottiglie è meditata, mentre solo per il 38% avviene d'impulso. Molto spesso (69% dei casi) le donne compiono scelte autonome di acquisto, ma non disdegnano i consigli degli esperti. Senza però lasciarsi influenzare troppo: secondo il 94% degli enotecari oggi le donne sono senz'altro più consapevoli ed informate rispetto al passato. La motivazione principale per cui acquistano vino è festeggiare un¹occasione speciale, ma anche fare un regalo, mentre molto meno frequente è l'acquisto per gratificare se stesse con una buona bottiglia o per portare il vino in famiglia, e veramente poche sono le donne che comprano per collezionismo. Ma se non collezionano il vino, certo ne apprezzano le qualità: secondo gli enotecari interpellati dall'Osservatorio del Salone del Vino le donne vivono questa bevanda prevalentemente come un piacere (57% delle risposte), ma anche come un fattore di socializzazione (39%), mentre pochissime (4%) lo intendono come uno strumento di "parificazione" con gli uomini.
Sul terreno della parità, ben altre barriere sono state abbattute e se entrano in un'enoteca oggi le donne non lo fanno certo per imitare l'uomo, ma, se mai, per invitarlo a cena l'8 marzo con una bottiglia di un grande rosso di struttura, che sappia scaldare la festa e dimostri che anche sul terreno della cultura del vino la donna è ormai protagonista.

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