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PER NON ESSERE DIMENTICATI E RISENTIRE IL PASSATO IN BOCCA, “GLI ANTICHI FRUTTI D’ITALIA S’INCONTRANO A PENNABILLI” (9/11 OTTOBRE), LA CITTA’ DI TONINO GUERRA E DEL SUO “ORTO DEI FRUTTI DIMENTICATI”. FOCUS: L’“ORTO” E “I MIEI FRUTTI NON DIMENTICATI”

“Ritrovare i nonni attraverso un sapore è una cosa eccezionale. Credo che questo incontro, come quello dell’anno passato sarà veramente un godimento per la vista per l’udito e per il palato”: dalle parole del Maestro Tonino Guerra, artista a tutto tondo, poeta e sceneggiatore di fama internazionale, il concetto ispiratore dell’“Orto dei Frutti dimenticati”, primo in Italia, da lui ideato oltre 15 anni fa, una delle numerose meraviglie - tra mostre, convegni, incontri e mercatini - del magico mondo dei frutti antichi della sua città. Per non essere dimenticati e per risentire il passato sulla bocca, “Gli antichi frutti d’Italia s’incontrano a Pennabilli”, l’evento, giunto all’edizione n. 2, per la difesa dei frutti antichi, di scena dal 9 all’11 ottobre (info: www.associazionetoninoguerra.it) : “è bello se puoi arrivare in un posto dove trovi te stesso” (Tonino Guerra).
Non poteva che avere luogo a Pennabilli, la città in cui risiede e lavora il Maestro Tonino Guerra, l’appuntamento nazionale dedicato ai frutti antichi, promosso dall’Associazione “Tonino Guerra” e dall’Associazione i “Patriarchi della Natura”: una poetica, la sua, in stretta sintonia con la natura, in cui trova ispirazione e stimolo, i suoi versi, le sceneggiature, così come le creazioni architettoniche e l’arte pittorica esprimono la profonda simbiosi con il mondo contadino e con i suoi frutti, in particolare quelli della storia e della memoria. Ad essi il Maestro ha dedicato un Parco, il primo in Italia, l’“Orto dei Frutti dimenticati” che si potrà visitare a Pennabilli (9 ottobre), per scoprire le vecchie varietà fruttifere, tra le quali troveranno posto per l’occasione anche i frutti dei più importanti alberi patriarchi di tutta Italia - dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Campania all’Abruzzo, fino al Trentino Alto Adige, Toscana ed Emilia-Romagna - oltre ai patriarchi donati dall’Associazione i “Patriarchi”, insieme all’“Arco delle Favole”, la “Meridiana dell’Incontro” e alla fontana “La voce della foglia”.
Tra una sosta e l’altra al “Mercato dei Frutti Dimenticati e dell’artigianato di qualità” realizzato dall’Associazione “Il lavoro dei Contadini”, l’Associazione i “Patriarchi della Natura”, all’ombra del “Bosco dei patriarchi” - tele dipinte da Sergio Guidi e stampate dalla bottega Pascucci di Gambettola - presenta la mostra “I frutti dimenticati d’Italia” (9 ottobre). La sede dell’Associazione “Tonino Guerra” ospiterà, invece, la presentazione del volume “Lungo i sentieri del Sasso Simone e Simoncello”, di Ida Rinaldi e Delfino Ugolini, e la proiezione di due cortometraggi di Michele Giovagnoli, realizzati sui boschi del Monte Carpegna (9 ottobre).
Gli spazi del Centro visite del Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello di Pennabilli faranno da sfondo al Convegno “Dai patriarchi la risposta per un futuro migliore”, al quale sarà parteciperà Tonino Guerra, con la presentazione del censimento dei “Patriarchi del Parco regionale Sasso Simone e Simoncello” (10 ottobre). A seguire, il Gruppo comico dialettale “De Bosch” di Gambettola, presenterà due farse in dialetto con l’introduzione di Tonino Guerra.
Il Teatro Vittoria ospiterà il “Convegno nazionale n. 2 sui frutti dimenticati”, al quale interverranno, oltre allo stesso Tonino Guerra, l’agronomo responsabile dell’Associazione “Archeologia Arborea” Isabella Dalla Ragione con “Perché salvare i frutti dimenticati”, il direttore del Dipartimento Coltivazioni Arboree della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna Guglielmo Costa con “Il moderno verso l’antico”, e Claudio Urbinati, dottorando dell’Università di Urbino, con “Gli antichi frutti del Montefeltro” (11 ottobre).
Cristiano Canavina presenterà il libro Premio Castiglioncello 2009 “I frutti dimenticati” all’Associazione “Tonino Guerra”, mentre, sempre, al Teatro Vittoria, sarà proiettato in anteprima nazionale il documentario tratto dal programma “Favole in verde” di Sitcom per Sky Tv Italia, realizzato a Pennabilli con la partecipazione di Tonino Guerra, al quale seguirà l’incontro “La divulgazione del verde: il ruolo della televisione”, a cura del giornalista “Maestro giardiniere” Carlo Pagani (11 ottobre).

La curiosità - I frutti dei più importanti patriarchi d’Italia in mostra all’“Orto dei Frutti dimenticati”
Dalla Sicilia:
- I frutti del “Castagno dei 100 cavalli”: il più vecchio castagno del mondo che supera i 3.000 anni;
- i frutti del “Castagno della nave”, cosiddetto perché ha la forma di un grande vascello con i rami simili ad alberi maestri;
- l’uva Corinto rosa che i greci portarono in Italia al tempo della Magna Grecia, ritenuta estinta e che invece il dottor Alfio Bruno ha ritrovato dopo 20 anni di ricerche su un’ isola Siciliana;
- i pistacchi di Bronte, da piante di oltre 500 anni dalle dimensioni colossali che sembrano polipi con tentacoli che spuntano dalle lave dell’Etna;
- le olive dell’Olivo di Monte Scalpello, millenario e di cui non si conosce la varietà.
Dalla Sardegna:
- Le olive dell’olivo di Luras, il più vecchio d’Italia, con i suoi 3.800 anni e il suo tronco di ben 13 metri di circonferenza;
- i frutti del corbezzolo più grande d’Italia di ben 3,5 metri di circonferenza;
- le ghiande della sughera gigantesca che vive vicino a Calangianus in Gallura.
Dalla Campania:
- Una collezione di frutti antichi del Cilento: pere, mele e castagne.
Dall’Abruzzo:
- I frutti del Gran Sasso e della Maiella come mele, pere, olive, mandorle di piante centenarie diffuse in loco e dalle quali si producono i frutti per i celebri confetti di Sulmona.
Dal Trentino:
- Un’intera collezione di antiche mele e pere della Val di Non, culla della melicoltura italiana, compresi i frutti del melo di Fondo, il melo più grande d’Italia, una pianta centenaria di quasi 4 metri di circonferenza che produce ancora ottimi frutti.

La poesia - Tonino Guerra: “I miei frutti non dimenticati”
Nel mese di luglio di quest’anno
ho trovato un’albicocca
appesa ad un ramo di una vecchia pianta
e ho ricordato la mattina del ’44
quando dalla casa sul fiume Uso,
dove eravamo sfollati per l’arrivo del fronte,
sono tornato a Sant’Arcangelo
a portare qualcosa da mangiare al gatto
come voleva mio padre.
C’erano le strade deserte
e come entro in casa cerco il gatto anche nel cortile.
Vedo con sorpresa che dai rami degli albicocchi
pendevano frutti maturi
coperti di macchie di ruggine.
Da allora non ho più sentito quel sapore
così pieno di magici profumi.
Sento che il 9, 10, 11 ottobre
quel tipo di antica albicocca sarà a Pennabilli
durante la grande manifestazione
che mostrerà i vecchi frutti di tutta Italia.
Tonino Guerra

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