Il percorso che porterà la menzione “Piemonte” da poter aggiungere (in maniera facoltativa) nelle etichette di tutti i vini a denominazioni di origine piemontese procede a passi spediti. In questi giorni, con le assemblee dei diversi Consorzi di tutela delle denominazioni della Regione in corso, i CdA dei Consorzi, praticamente all’unanimità, hanno licenziato il via libera alla proposta lanciata nel gennaio 2025 a “Grandi Langhe e Piemonte del vino”, come WineNews aveva anticipato. Così hanno fatto, per esempio, il Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, per tutte le denominazioni tutelate, quelli del Canavese, quello dell’Asti e dell’Alta Langa, del Roero, e anche quello della Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato (anche se la messa “nero su bianco” delle decisioni arriverà in tempi leggermente differenziati poiché non tutte le denominazioni sono gestite in regime di “erga omnes”, ed in alcuni casi serve, dunque, una documentazione aggiuntiva). “Un passo avanti importante, ora partirà l’iter formale per l’approvazione alle modifiche dei disciplinari, ma c’è larghissima condivisione di questo percorso. Sicuramente sarà possibile mettere “Piemonte” in etichetta già dal 2026, se ovviamente la modifica sarà retroattiva anche per i vini a denominazione già in cantina”, sottolinea, a WineNews, Francesco Monchiero, presidente “Piemonte Land”, la “casa comune” che riunisce tutti i Consorzi del vino del Piemonte, Regione tra le più blasonate e preziose (nel 2024 1,18 miliardi di export, il 14,5% del totale italiano, secondo i dati Istat).
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