Il negoziato sul bilancio 2014-2020 dell’Unione Europea entra nel vivo. E se in molti, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti, sono scettici che si arrivi ad un accordo già oggi, filtrano le prime indiscrezioni. Che, per l’Italia (che rimane contributore netto dell’Ue), non sono poi così male: il Belpaese, sul fronte della Politica Agricola Comunitaria (la voce più importante del bilancio dell’Unione), vede il taglio previsto dalla “bozza Van Rompuy” scendere da 4,5 a 3 miliardi di euro, e ne recupera 1,2 sui fondi di coesione. Una situazione che non soddisfa l’agricoltura italiana, da Confagricoltura a Coldiretti, che prometto battaglia. Ma che già rappresenta un passo in avanti in un percorso che, comunque, si annuncia (come sempre in questi casi) tortuoso. Il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania aveva annunciato la “linea dura”: “se non arriva un accordo vantaggioso per l’Italia è possibile che il premier Monti blocchi il negoziato”. Per ora, pare, stia pagando. Ma è presto per cantare vittoria.
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