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VINO E TERRITORI

Prosecco Docg, economia con il vento in poppa, e a gennaio nasce la Fondazione per le Colline Unesco

I dati del Rapporto Economico 2019 del Consorzio e Cirve, e l’annuncio del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia
COLLINE CONEGLIANO VALDOBBIADENE, PROSECCO, UNESCO, vino, Italia
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità

Oltre 518 milioni di euro di valore alla produzione sviluppati con 90 milioni di bottiglie, vendute per il 61% in Italia e per il 39% nei mercati del mondo (Germania, Uk e Svizzera i più importanti), con un’economia che si sviluppa da 8.446 di vigneto (di cui 108 del cru Cartizze), e che genera ricchezza e lavoro per oltre 6.325 persone: i numeri 2018 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, nel Rapporto Economico 2019 voluto dal Consorzio guidato da Innocente Nardi e firmato dal Cirve, sul distretto che rappresenta la storia del fenomeno Prosecco (“inventato” nel 1868, con la prima spumantizzazione del vitigno Glera da parte di Antonio Carpenè, fondatore della storica Carpenè Malvolti, ndr), e dove le bottiglie prodotte, nell’anno che sta per chiudersi, sfioreranno i 92 milioni, per festeggiare dati ancora più importanti: tra il 2013 ed il 2018 le vendite della denominazione, nel complesso, sono cresciute del 25% in volume, ma soprattutto del +43% in valore, con un netto miglioramento del posizionamento di prezzo, ormai superiore ai 5,6 euro a bottiglia franco cantina.
Un 2019 importante, per il territorio, in primis per il riconoscimento delle Colline vitate di Conegliano e Valdobbiadene come Patrimonio dell’Umanità Unesco, e poi per i tanti riconoscimenti e traguardi arrivati per le cantine del territorio, a partire dal primo posto assoluto, prima volta per un Prosecco Docg, del Valdobbiadene Prosecco Superiore Nino Franco NV Rustico Brut nella “The Enthusiast 100” 2019, la classifica dei migliori vini del pianeta secondo la rivista Usa “Wine Enthusiast”.
Un territorio che, tra riflessioni e provocazioni, come la ventilata ipotesi da parte di alcuni di abbandonare il nome “Prosecco”, tra i marchi più forti del vino italiano, per distinguersi dalla Doc, che ha scatenato dibattiti e polemiche nei mesi scorsi, guarda al futuro, senza perdere tempo: “comunico che il 2 gennaio 2020, nello Studio Notarile Broli di Conegliano, costituiremo la Fondazione che gestirà il sito delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, iscritto nella lista dei paesaggi culturali da tutelare come patrimonio dell’umanità. Un fatto non solo formale, anche sostanziale, dato che giustamente l’Unesco ci impone ci impone di salvaguardare il sito e di investire sulla sua valorizzazione”, ha annunciato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

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