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QUANDO A MANGIAR SANO SI IMPARA A SCUOLA: DA “AVVENTURA NELL’ORTO” A “L’INSALATA ERA NELL’ORTO” E “ALL’ORTO DEI PROFUMI E DEI SAPORI”, “BIOLIMENTA IL DOMANI”, PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE DI LEGAMBIENTE E RIGONI DI ASIAGO, PREMIA I PIU’ GIOVANI

Quando a mangiar sano si impara fin da scuola, dove, oltre alla storia o alla matematica, è possibile ritagliare uno spazio ad hoc per far sì che i più giovani possano entrare in contatto diretto con la terra e conoscere i suoi frutti: è il caso “Avventura nell’orto”, un divertente video che racconta le diverse fasi della realizzazione dell’orto da parte degli studenti della classe IC della Scuola Secondaria di I grado Giovanni XXIII di Adelfia (Bari), ma anche di “L’insalata era nell’orto”, laboratorio ambientale pratico-didattico della Scuola Secondaria di I grado S. Allende-Croci di Paderno Dugnano (Milano) e di “L’orto dei profumi e dei sapori”, il progetto realizzato a più mani dalla scuola secondaria di I grado L. Amat di Sinnai (Cagliari). Ecco i vincitori di “Bioalimenta il domani”, il progetto di educazione alimentare promosso da Legambiente e Rigoni di Asiago, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la cui mission è quella di fornire a insegnati e studenti uno strumento utile a renderli consapevoli delle ricadute delle scelte alimentari sulla salute e sulla sostenibilità ambientale e sociale (info: www.legambientescuolaformazione.it; www.rigonidiasiago.com).
Il progetto - iniziato nel 2007 e che ha coinvolto 55.000 studenti - “consiste in un laboratorio didattico innovativo che Legambiente e Rigoni di Asiago hanno voluto proporre alla scuola italiana - spiega Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione - con una durata triennale, che ha dato respiro all’azione formativa degli insegnanti, articolato in un percorso dedicato alle connessioni fra l’individuo e l’ambiente, fra la consapevolezza personale e la responsabilità sociale in materia alimentare, con un percorso di cittadinanza attiva innanzitutto, che ha avuto al centro il tema alimentare e le sue implicazioni. I progetti che ci sono arrivati in questi anni - aggiunge Pallucchi - hanno dimostrato come la scuola abbia ben percepito questo approccio, confermando ancora quanto la collaborazione fra mondo scolastico e soggetti sociali esterni, come le associazioni e le imprese, sappiano generare processi educativi virtuosi”.
In particolare, l’itinerario pedagogico si è articolato in tre tappe, ognuna propedeutica alla successiva, attraverso le quali gli studenti hanno avuto la possibilità di apprendere le relazioni che legano la filiera produttiva alimentare alla tutela dell’ambiente. Partendo da un percorso didattico sulle caratteristiche dell’agricoltura biologica e dell’agricoltura convenzionale, si è passati ai danni provocati dall’utilizzo eccessivo di pesticidi e di energia per produrre frutta e verdura soprattutto fuori stagione e si è arrivati al ruolo rilevante che rivestono i comportamenti d’acquisto sui meccanismi di produzione. Anche se non è possibile stabilire una relazione certa tra il dato ottenuto e l’impatto dell’iniziativa, nella seconda annualità l’83% delle famiglie degli studenti coinvolti nell’iniziativa dichiarava di poter incidere sulle imprese e i meccanismi economici con le proprie scelte d’acquisto e di essere disponibile ad aumentare il consumo di prodotti biologici per contribuire a salvaguardare l’ambiente.
Nell’ultima tappa del percorso educativo si è affrontato il tema più complicato, quello delle “Nuove frontiere della coltura agricola nello scenario di cambiamenti climatici, brevetti e monopoli”. Gli studenti sono stati invitati, anche, a realizzare un orto biologico nel giardino della propria scuola per verificare in prima persona che è possibile ottenere produzioni alimentari rispettose dell’ambiente.

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