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QUANDO LA TAVOLA PUO’ SALVARE LA NATURA: WWF E LEGACOOP LANCIANO “TERRE DELL`OASI”, IL PROGETTO PER DIFENDERE LA BIODIVERSITA’ E I PAESAGGI AGRARI GRAZIE AD UN`AGRICOLTURA PULITA CHE PRODUCE PRODOTTI BIO

Si può salvare la natura anche a tavola se il cibo, come l’olio, la pasta, il miele biologici provengono da aree protette come le Oasi Wwf. E’ questo lo spirito del nuovo progetto “Terre dell’Oasi”, promosso da Wwf Oasi e dalle Cooperative delle Oasi aderenti a Legacoop, che sostiene l’iniziativa, nato per difendere la biodiversità e i paesaggi agrari grazie ad un’agricoltura pulita e sostenere, attraverso la vendita diretta dei prodotti, la gestione delle Oasi e dei progetti di conservazione che si svolgono al loro interno.

“Di fronte alla crisi dell’agricoltura il biologico collegato alla conservazione della natura deve rappresentare il futuro. La missione del progetto “Terre dell’Oasi” è, innanzitutto, difendere l’agricoltura e la conservazione della biodiversità, il paesaggio e lo sviluppo sostenibile - spiega Antonio Canu, presidente di Wwf Oasi - in più vogliamo avvicinare la gente all’agricoltura pulita e di qualità, far riscoprire sapori naturali ma anche e soprattutto spingere ad essere consumatori responsabili e alleati nella salvaguardia del paesaggio agrario e della biodiversità”.

Ma la domanda dei consumatori per i prodotti biologici che, dal 2000 al 2005, sono usciti dalla nicchia per entrare in un vero e proprio segmento di mercato, deve fare i conti con il sistema nazionale di aziende agricole (non solo bio) che, in 10 anni (dal 2000 al 2010), sono crollate del 27% soprattutto quelle con allevamenti, passate dal 37% al 18,5% del totale. In questo comparto, il biologico è in crescita: sebbene la quota di consumi, in Italia, oscilli ancora intorno all’1,5% (poca cosa rispetto alla media europea del 20-30%) gli operatori del settore sono passati dai 41.613 nel 2000 ai 48.509 del 2009 mentre gli ettari coltivati cereali, olivi, viti e pascoli bio sono oggi 1.106.684, oltre 500.000 ettari in più rispetto al 2000.

Attualmente sono tre le principali aree coinvolte nel progetto, ovvero, la Riserva regionale del Lago di Penne (Abruzzo), l’Oasi Wwf della Laguna di Orbetello (Toscana) e la Riserva naturale regionale del Bosco Wwf di Vanzago (Lombardia) ma il progetto mira ad espandersi su tutto il territorio nazionale sfruttando le potenzialità del sistema che oggi conta 100 aree. Piccole produzioni sono, infatti, già attive in altre Oasi come Valpredina in Lombardia, Monte Arcosu in Sardegna e Bosco San Silvestro in Campania e nei prossimi mesi saranno coinvolte altre Oasi a gestione diretta o affiliate. Ci sono accordi in corso con l’Oasi affiliata del Forteto della Luja-Piemonte, dove si produrrà vino, la Riserva naturale di Torre Guaceto-Puglia per i pomodori, l’Oasi di Pian Sant’Angelo-Lazio per l’olio, la Riserva naturale delle Saline di Trapani per il sale ed altre ancora si aggiungeranno.

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