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“QUERELLE” OGM - GALAN ALLE REGIONI: “OGNUNO FACCIA IL PROPRIO DOVERE SULLE LINEE GUIDA DI COESISTENZA OGM”. LE REGIONI A GALAN (DARIO STEFÀNO): “ESERCITARE LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA, COME ALTRI PAESI EUROPEI, VIETANDO GLI OGM, FERMA CONTENZIOSI”

“Ho ribadito alle Regioni la necessità di adempiere a quello che, prescindendo dalle posizioni che ognuno ha sul tema degli Ogm, è un dovere cui le Regioni devono adempiere. Si deve dar luogo al rispetto di una normativa europea. E almeno per una Regione, Il Friuli Venezia Giulia, anche ad una sentenza del Consiglio di Stato. Sono sempre stato convinto che le pubbliche amministrazioni si debbano esprimere per atti e non per enunciati. In caso contrario inevitabilmente toccherebbe a qualcun altro la stesura delle linee di coesistenza”. E’ il commento del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan sul confronto con gli assessori regionali all’Agricoltura nel Comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura, riunito oggi al Ministero a Roma, dove, tra i punti affrontati vi sono state le linee guida di coesistenza tra le colture convenzionali, biologiche e geneticamente modificate. A sottolineare la posizione unanime delle Regioni italiane, è l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia e coordinatore nazionale per le Politiche Agricole Dario Stefàno: “esercitare la clausola di salvaguardia, come hanno già fatto altri Paesi europei, vietando la semina degli Ogm su territorio nazionale - spiega - supera la necessità da parte delle Regioni, di definire le linee di coesistenza e nello stesso tempo risolve ogni possibile contenzioso legato alla sentenza del Consiglio di Stato che quelle linee guida richiedeva”.
“Ho colto l’occasione per chiarire che l’argomento secondo cui questo adempimento non sarebbe più necessario - prosegue Galan - perché l’orientamento europeo è quello di lasciare i singoli Stati liberi di scegliere non sta in piedi. Infatti, quest’ipotesi è stata scartata in un Consiglio dei Ministri dell’agricoltura”. Da parte sua Stefàno spiega che “oggi abbiamo consegnato al Ministro una lettera nella quale abbiamo riaffermato e consolidato la nostra posizione già espressa nella Conferenza Stato Regioni del 7 ottobre scorso”, posizione che in sostanza ribadisce il no delle Regioni Italiane alla semina di Ogm (in particolare il mais Mon 810 e la patata Amflora) e la richiesta al Ministro di esercitare la clausola di salvaguardia. “Ho avuto la sensazione - conclude Stefàno - che il Ministro non volesse ascoltare le nostre posizioni. Nonostante tutte le regioni fossero compatte”.
Altro punto affrontato la riforma della Pac post 2013, a proposito del quale, sottolinea il Ministro, “ho accolto l’invito degli assessori a un loro maggior coinvolgimento, invitandoli a un confronto che preferirei fosse pubblico in modo da poter insieme catalizzare un po’ di attenzione dell’opinione pubblica su un tema fondamentale per la nostra agricoltura e per tutta l’economia italiana. Ho colto l’occasione per informare gli assessori che la posizione dell’Italia è tutt’altro che debole nella trattativa sin qui portata avanti, anche grazie alla presenza costante e agli alleati che abbiamo trovato sulle nostre stesse posizioni. Il vero punto su cui chiedo il sostegno delle Regioni è la dotazione finanziaria della Politica Agricola Comune. Dobbiamo fare in modo che gli Stati membri non diminuiscano la parte di Pil che finora hanno destinato alla Pac, altrimenti ci troveremo veramente in difficoltà. Quanto ai criteri di suddivisione tra gli Stati - conclude Galan - ho ribadito in ogni sede che quello della superficie coltivata non sarebbe per noi accettabile, come unica determinate, neanche spalmato in tempi biblici”.

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