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Quotidiano Nazionale

È dolce il fatturato del Belpaese. Sua maestà il panettone, re del Natale … Il giro d’affari supera gli 8,3 miliardi all’anno... Qual è la città più dolce d’Italia? È Napoli a guidare la classifica delle città italiane con la maggiore presenza di imprese dolciarie: il capoluogo partenopeo è in testa con 2.427 aziende, seguita da Roma (1.875, +6,7%) e da Milano con 1.875, + 5,2%. In totale, nell’intera penisola, le aziende attive nella produzione e commercio di prodotti da forno sono 40.483, mentre gli addetti sono circa 167mila, + 9% in cinque anni, per un giro d’affari che supera gli 8,3 miliardi di euro all'anno (dati Camera di commercio di Milano). Non è Natale senza panettone: a dirlo è il 53% di un campione di intervistati di una ricerca Bva Doxa sulle abitudini alimentari nelle regioni italiane durante le feste. Dall’analisi di mercato, commissionata da Motta, emerge che il dolce tipico della festa è consumato (30%) molto prima del 25 dicembre e cioè già a partire dall’inizio di novembre, non appena compare sugli scaffali. Un dolce dalla doppia anima, industriale (disponibile quasi tutto l’anno) e artigianale, di prezzo più elevato (quasi quattro volte tanto, una media di 20 euro/kg) e “interpretato” da maestri pasticceri e chef stellati che ne hanno fatto un dessert gourmet. Protagonista di un consumo destagionalizzato - segnala il sito Winenews.it - e di iniziative solidali, come il “panettone sospeso”, ispirato alla tradizione partenopea del “caffè sospeso”: fino al 22 dicembre è possibile acquistarlo nelle pasticcerie di Milano e donarlo a chi non può comprarlo. Solo il mercato del panettone muove un giro d’affari da 217 milioni di euro/anno per 29mila tonnellate di prodotto acquistate, distribuite principalmente (per l’80%) nel canale della Grande distribuzione. Una fetta di mercato sempre più ampia, però, se la ritagliano le produzioni artigianali (pari al 18% del mercato complessivo) che oggi valgono in Italia oltre 107 milioni di euro. Da una indagine Nielsen commissionata dal gruppo CSM Bakery Solutions, emerge un comparto industriale sempre più solido e attrezzato e dall’altro produzioni artigianali in crescita (+ 8,4% rispetto al 2018). Tra panettoni, pandori, panoni di natale, certosini, dolci e dolcetti tipici delle feste lavorano nel Belpaese 36.000 addetti che rappresentano la forza lavoro complessiva del settore dolciario e pastario che comprende anche cereali per prima colazione, cioccolato e prodotti a base cacao, gelati, confetteria, biscotti e pasticceria industriale. E’ il primo polo dell’industria alimentare italiana per 18,6 miliardi di fatturato , 6,3 miliardi di export, 130 imprese aderenti ad AIDEPI, associazione che riunisce grandi marchi internazionali così come piccole e medie imprese. Solo nel settore industriale dolciario il fatturato sfiora 114 miliardi di euro e l’export supera i 4 miliardi con un saldo attivo di 2,5 miliardi (dati 2017). Se l’export di prodotti da forno nel 2018 ha superato i 2 miliardi di euro (+4%) con un saldo attivo di 1,2 miliardi, brilla anche quello di cioccolato e prodotti a base di cacao per un controvalore di 1,7 miliardi (+5,7% in quantità e +0,1% in valore). Principali mercati Germania, Francia e Regno Unito. Quanto alle tendenze del Natale 2019, Gino Fabbri, bolognese, presidente dell’Accademia dei Maestri Pasticceri, invita “a servirsi il più possibile di materie prime nostrane, dalle farine al burro e alla frutta candita, senza usare additivi”.

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