02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

Quotidiano Nazionale

Una regione nel bicchiere. Dal Verdicchio al Rosso Piceno, il vino racconta il territorio … Le Marche presentano una grande varietà di produzioni che nascono da aree dalla forte personalità. Tra le prime a puntare sull’enoturismo, hanno la più alta incidenza di vigne biologiche in Italia: 42%...Dalla sapidità e i profumi che nascono nei vigneti affacciati sul mare alle espressioni eleganti dei rossi che nascono su territori con caratteristiche geologiche e climatiche uniche. Un viaggio nelle Marche è anche un viaggio attraverso sapori espressione del territorio e della sua storia. Un legame particolarmente stretto quando si parla di vino, che nella Regione è in grado di esprimersi su altissimi livelli, grazie alle particolarità del territorio, ma anche alle capacità dei produttori. Le Marche sono una delle regioni più piccole d’Italia per quanto riguarda i numeri, 17.300 ettari vitati, ma che punta sulla qualità e l’identità, come dimostra il fatto che l’incidenza del biologico è la più alta d’Italia (42%). Circa l’85% dei vitigni sono in collina e, in effetti i vigneti ricoprono i dolci pendii che caratterizzano l’ampia fascia fra mare e montagna della regione, alternati però ad altre coltivazioni, come gli uliveti e i girasoli che più di altre caratterizzano il panorama. Cantine e agriturismi offrono degustazioni, visite, ma anche alloggi e ristorazione, in una regione che prima delle altre ha scelto di puntare sull’enoturismo. Partendo con il nostro viaggio da nord a sud, si comincia dalla provincia di Pesaro e Urbino, dove il Bianchello segue il Metauro verso il mare. È un bianco fresco, leggero, con note floreali e una vena sapida che lo rende perfetto con il pesce dell’Adriatico. Viene da un vitigno antico, il Biancame. Più all’interno, intorno a Pergola, prende forma invece un vino rosso dal profilo aromatico e delicato: è l’Aleatico, qui vinificato anche in rosato, profumato di petali e frutti rossi, ottimo con i piatti al tartufo e le carni leggere. Verso sud, nel variegato panorama dei Colli Pesaresi che arrivano fino al confine con la Romagna, il protagonista è il Sangiovese, interpretato in varie versioni. Ma in alcune sottozone, come Roncaglia e Focara, trova spazio anche l’elegante Pinot nero. Muovendosi verso l’interno si entra nel Maceratese, dove si incontra la Ribona, varietà locale a bacca bianca fresca e floreale. A cavallo tra i monti e le colline, in un territorio isolato e con una forte identità, nasce invece la Vernaccia di Serrapetrona, un vino unico in Italia, un rosso spumante. Ma anche nella versione ferma (Serrapetrona Doc) sta trovando nuova linfa e apprezzamento. Passiamo quindi nei territori di uno dei vini più nobili e abbrezzati, il Verdicchio, che ha due anime distinte. La prima è quella di Matelica, nell’entroterra maceratese, dove le montagne chiudono l’orizzonte e il mare è solo un’eco lontana. Qui il Verdicchio cresce su suoli calcarei, tra escursioni termiche e silenzi profondi: ne nasce un bianco minerale e longevo. L’altra anima è quella dei Castelli di Jesi (Ancona), dove il paesaggio si allarga e respira. Le colline guardano l’Adriatico, le brezze addolciscono il clima, e il Verdicchio si fa più morbido e aromatico. Sempre nella provincia di Ancona, c’è un territorio piccolo ma dalla personalità inconfondibile: quello del Lacrima di Morro d’Alba. È un rosso inconfondibile, che profuma di rosa e violetta, dall’anima selvatica e gentile sul quale i produttori lavorano e sperimentano. A dominare la parte centrale della costa marchigiana è un territorio unico e dalla grande identità, il monte Conero, l’unico promontorio che interrompe la linea piatta dell’Adriatico e regala panorami di grande bellezza, inframezzati da spiagge, paesi e percorsi da sentieri escursionistici. Qui, la vite si arrampica sulle pendici che scendono a picco sul mare. E il Montepulciano, vitigno robusto e generoso, prende il respiro salino del mare e lo trasforma in eleganza. Nel sud, nel cuore del Piceno, il Rosso Piceno – soprattutto nella sua versione Superiore – unisce Montepulciano e Sangiovese in un abbraccio maturo e pieno, ormai ritenuto fra i grandi rossi d’Italia. Sempre qui alcune delle aziende più dinamiche della regione stanno lavorando sul futuro: innovando, sperimentando, riportando alla luce vitigni dimenticati come il Garofanata.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Pubblicato su