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Quotidiano Nazionale

La siccità anticipa la vendemmia. Scatta 1’allarme: “Raccolta in calo” … Per la Toscana è una mini-rivoluzione: “Si punta sulla qualità” … I primi grappoli a finire nei cesti sono caduti da piante di Chardonnay e Pinot Nero. Nella zona di Lucca, dalle colline di Montecarlo a quelle di Bozzano e Massarosa, in Versilia. Sono destinati a diventare bollicine, perché anche il Vigneto Toscana ha ormai scoperto da anni una chiara vocazione agli spumanti, interessanti da produrre e ancor più interessanti da vendere. Un po’ prestino, per gli usi toscani, questa vendemmia già partita prima dell’Assunta: ma i1 caldo e la siccità hanno portato a maturazione anticipata le uve di varietà precoci, certo a danno di livelli di qualità ben lontani da quelli delle annate più recenti. Anche perché subito dopo toccherà ad altre varietà come il Merlot e il Syrah, e qui si entra in situazioni più “importanti”, quelle dei grandi rossi. E viene subito da pensare alla costa, dove il cambiamento di clima ha già prodotto una mini-rivoluzione: proprio per effetto delle temperature sempre più alte, un big della viticoltura come Angelo Gaja ha deciso di estirpare tutto i1 Merlot della sua tenuta di Ca’ Marcanda a Bolgheri, per scongiurare i1 rischio di raccolti con uve senza la giusta maturazione fenolica. Che succede insomma nei 58.000 ettari del Vigneto Toscana? Prudenza, suggeriscono gli enologi delle grandi griffe, come Renzo Cotarella di Antinori e Niccolò D’Afflitto di Frescobaldi. C’é Coldiretti che lancia l’allarme, è vero, salvo comunque mantenere più che uno spiraglio aperto. “La vendemmia 2017 in Toscana sarà nel segno meno per le quantità non raggiungendo gli stessi livelli del 2016 - dice Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana - si nutrono però speranze fondate invece sul versante della qualità”. Calo di quantità dovuto non solo alla siccità di agosto, ma forse ancor più alle stragi perpetrate nelle vigne dalle gelate tardive di primavera. “Rispetto al 2003 - dice Renzo Cotarella - quest’anno abbiamo avuto un periodo di calura più breve, e notti più fresche, e questo per le vigne e importante”. E chi, come Frescobaldi, ha lavorato con attenzione allo sviluppo delle radici in profondità si trova ad avere “problemi di siccità - spiega D’Afflitto - non tanto nei vigneti adulti ma solo in vigne giovani”. Risultato, insomma, un certo anticipo per alcuni bianchi (non Vermentini e Ansonica) e una partita ancora tutta da giocare per 1e principali uve rosse. “Dalle prime analisi - gli fa eco D’Afflitto - si osserva grande concentrazione e bagaglio tannico”. Sì, si perderà qualche pancale di bottiglie. Ma alla fine non sarà tutto questo gran disastro.

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