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Quotidiano Nazionale

Giacobazzi, un ritorno nel segno del Lambrusco … È rinato il gruppo Giacobazzi da quando due anni fa la famiglia è tornata in sella ai tre brand (Giacobazzi, A Gavioli Antica Cantina e Donelli Vini) che negli anni erano entrati nell’orbita di un nucleo familiare che ha fatto la storia del lambrusco. Felici intuizioni a livello commerciale; forte legami col mondo dello sport (sponsor di Gilles Villeneuve, Marco Pantani e Walter Villa), boom di vendite negli Stati Uniti fecero della cantina di Nonantola uno dei protagonisti assoluti del mondo del vino regionale negli anni ’80. Poi la divisione fra i due fratelli Antonio e Giancarlo aprì una fase di instabilità che portò alla vendita del marchio: agli inizi del Duemila per la prima volta dalla sua nascita l’azienda si ritrovò senza membri della famiglia Giacobazzi. Ma le difficoltà della nuova proprietà aprirono ne12014 le porte al ritorno in sella di Antonio e figli. Il nuovo corso di Giacobazzi sta portando buoni frutti: quantità (30 milioni di bottiglie), export (80% delle bottiglie prodotte soprattutto verso Asia ma anche Russia, Usa e Canada). La continuità con il passato è nel segno dell’innovazione: il rinnovo della gamma Doc di Lambruschi, con una sorta di etichetta parlante, vuole guidare il consumatore nella scelta, suggerendo di primo impatto le caratteristiche principali del prodotto. I vini hanno personalità e parlano ai differenti target di mercato, in particolare ai giovani. Le tipologie di punta sono il Sorbara (anche spumantizzato col metodo classico) e il Pignoletto. Il Giacobazzi 1 è un Sorbara davvero di classe, profumato (violetta, fragoline) e in bocca sapido, elegante. Sempre Sorbara è l’Ancestrale Gavioli mentre Giacobazzi 9 è il Pignoletto spumante. Tutti fra 8 e 8,50 euro in enoteca. Giacobazzi 12016, Giacobazzi

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