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Quotidiano Nazionale

Eccellenza campana al femminile … Tra le centinaia di aziende che popolano virtuosamente la viticultura campana due eccellenze portano il nome di donne: Silvia Imparato e Marisa Cuomo. La storia di Silvia Imparato nasce a metà degli anni ’80 quando lei, fotografa di professione, frequentava nel cuore di Roma un gruppo di amatori del vino. Tra questi c’era Renzo Cotarella, oggi amministratore delegato di Antinori, al quale Silvia confidò di voler produrre poche e selezionate bottiglie in una tenuta a Montevetrano sui colli di Salerno. Renzo ne parlò con il fratello Riccardo oggi presidente dell’Associazione Mondiale degli enologi e nacque il Montevetrano. (60% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Aglianico) La prima vendemmia fu del ’91, la commercializzazione iniziò nel ’93 e il vino conquistò il mondo in pochissimo tempo. Mentre Silvia Imparato si è concentrata su un solo vino, Marisa Cuomo, vignaiola con il marito dal 1980, ha valorizzato la capacità enologica della Costa d’Amalfi con una serie di vini di alta qualità. Il Furore Bianco Fiorduva è un magnifico vino adattissimo a carni bianche e pesci. Mentre tra i rossi, il Furore Riserva (metà Piedirosso, metà Aglianico) ha bisogno di respirare con calma, ma rileva poi tutta la sua potenza. Se volete una Falanghina di grande classe assaggiate l’annata 2016 Janare Senete della cooperativa La Guardiense. Ma l’autentica chicca della Casa è i Mille per la Falanghina, prodotto in sole 6000 bottiglie, caratterizzata da un gran profumo e da un gusto molto avvolgente. Una cantina storica della Campania è la Mastroberardino fondata nel 1878 dal patriarca Angelo. Ormai i rossi dell’azienda sono più importanti dei bianchi. Su tutti il Taurasi Radici Riserva (solido e sussurrante, imponente ma garbato, deciso ma non arrogante) e il Taurasi Naturalis Historia. Questo vino, ispirato a Plinio il Vecchio (primo critico enologico della storia), unisce una grande qualità all’alta bevibilità. Più giovane, ma affermata ormai dappertutto, è la Cantina dei Feudi di San Gregorio, proprietà della famiglia Capaldo. Notissima anche per vini da grande distribuzione, la cantina produce tre grandi rossi: il Taurasi che in un assaggio di venti anni fa mi impressionò per la somiglianza al Barbaresco; il Pàtrimo, uno dei migliori Merlot italiani e il Serpico (da uve Aglianico). Tra i bianchi, segnalo il Campanaro (Mano e Greco) e il Piano Pietracalda. E per ora fermiamoci qui...

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