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Quotidiano Nazionale

Ladri lucidissimi: via solo il Brunello: “È un maxifurto su commissione” … Il colpo nell’azienda-gioiello Cinzano a Montalcino... “Un furto su commissione. Non sembra opera di criminalità spicciola, hanno rubato soltanto Brunello. Dal primo biologico del 2013, in uscita in questi giorni, alla prestigiosa riserva di Poggio al Vento del 1999, alle bottiglie del ’97 quando venne proclamato miglior vino dell’anno per il “Gambero Rosso”. Provo sdegno e rabbia, com’è normale quando ti portano via la roba da sotto il letto”. Sabato sera era tornato da una cena a Firenze, il conte Francesco Marone Cinzano, proprietario della splendida tenuta di Col d’Orcia, azienda gioiello di Montalcino acquistata da suo padre nel 1973. Poco dopo, nel cuore della notte, la banda è entrata nel wine shop selezionando le bottiglie da portare via. Solo quelle più costose. E, come detto, di Brunello. Circa un migliaio, tutte nel formato da 0,75 litri. Poi i ladri sono fuggiti con un furgone Ducato che era posteggiato nel piazzale della cantina, anch’esso di proprietà di “Col d’Orcia”. “Una ricompensa a chi darà informazioni utili per ritrovarlo”, l’annuncio messo su Facebook dalla tenuta per aiutare le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Montalcino. Che devono fare i conti con un gruppo organizzato, se si considera che nel dicembre scorso nell’azienda Cupano a Montalcino erano state rubate 900 pregiate bottiglie. Sempre di Brunello. Una situazione delicata che da tempo ha indotto il Comune a correre ai ripari installando 110 telecamere nelle zone di produzione del rosso che ha reso famosa la provincia di Siena nel mondo, richiamando vip e potenti del pianeta, non ultimo l’ex presidente americano Barack Obama. Un piano per la sicurezza con il coinvolgimento delle aziende. “Una quindicina hanno già aderito, mi auguro che si facciano avanti anche le altre. L’obiettivo è proteggere la pregiata produzione dal rischio furti”, lancia l’appello il sindaco Silvio Franceschelli. “Finora non c’erano state recinzioni, il territorio era aperto e la selvaggina poteva circolare. Purtroppo tutto questo cambierà, per forza. Ci tuteleremo - annuncia Francesco Marone Cinzano - con telecamere e allarme. E consiglio agli altri produttori di stare in campana”. Un danno di decine di migliaia di euro, quello subito dal Col d’Orcia, sebbene sia ancora in corso l’inventario delle annate uniche sparite, compresa quella del 1964, il Brunello protagonista del Grand Tasting di Obama. E ancora le bottiglie di Poggio al Vento del 1990, 1988, 1985. “Si sono introdotti negli uffici - ricostruisce Marone Cinzano -, da lì hanno rubato le chiavi del wine shop. Hanno caricato tutto su uno dei nostri furgoni e se ne sono andati. Daremo una ricompensa a chi ritrova il Ducato, che tra l’altro reca la scritta dell’azienda, per aiutare le indagini. Troppi casi ultimamente a Montalcino. Bisogna prendere gli autori: abbiamo fiducia nel lavoro dei carabinieri”.

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