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PROVINCIA D’ITALIA

Realacci (Symbola): “piccoli comuni spina dorsale della qualità italiana agroalimentare”

Rapporto “Piccoli comuni e tipicità”: nei piccoli centri il 92% dei prodotti agroalimentari Dop e Igp e il 79% dei vini pregiati
ERMETE REALACCI, PICCOLI COMUNI, SYMBOLA, Non Solo Vino
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola

“C’è un’Italia che sfida la crisi puntando sulla propria identità, un’Italia che fa l’Italia e che compete senza perdere la propria anima. Tradizioni, territorio, cultura, bellezza, innovazione e creatività sono le chiavi su cui scommettere per mantenere e rafforzare i primati internazionali che può vantare il nostro Paese. La spina dorsale di questi primati abita anche nei piccoli comuni”. Ermete Realacci, presidente di Symbola-Fondazione per le qualità italiane, alla presentazione del report “Piccoli comuni e tipicità” di Coldiretti-Symbola di scena oggi a Firenze ricorda il valore dei borghi non solo per l’identità del Paese, ma anche per la sua competitività internazionale. “Turismo, ovviamente: lì alberga un patrimonio naturale, culturale, paesaggistico ed artistico senza eguali, che attira un numero sempre crescente di turisti italiani e stranieri. Ma anche produzioni di qualità, nell’artigianato e nella manifattura. In particolare in questi piccoli centri, si produce il 92% dei prodotti agroalimentari Dop e Igp, e il 79% dei vini italiani più pregiati”.
In Italia i piccoli comuni (aree pari o al di sotto dei 5.000 abitanti) sono 5.567, su un totale di 7.977 (al 30 giugno 2017): quasi due terzi del totale (69,7%), pari al 54,1% della superficie territoriale complessiva del Paese. Nella grande maggioranza dei casi (l’85,3% del totale) si tratta di realtà rurali a bassa urbanizzazione, e per più della metà dei casi (55,3%) di aree totalmente montane.
Nei piccoli comuni risiedono oltre 10 milioni di abitanti, pari al 16,5% della popolazione italiana. La densità abitativa è molto più bassa rispetto a quella dei grandi comuni (61 abitanti per kmq contro 365). Lì vivono all’incirca 2,4 milioni di anziani, ma anche 3,7 milioni di residenti nel pieno dell’età lavorativa (40-64 anni), quasi 1,3 milioni di ragazzi con meno di 15 anni e oltre 5 milioni di donne.

Focus - La legge Realacci
La legge sui piccoli comuni - importante strumento per sfruttare tutte le opportunità che offrono i nostri territori puntando sulla qualità, sulla tradizione, sulla creatività e sull’innovazione - prevede una serie di semplificazioni e di misure per favorire il turismo di qualità, per la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, ma anche la diffusione della banda larga: strumento essenziale per ampliare l’universo comunicativo e produttivo di territori ritenuti finora marginali, che nella contemporaneità ritrovano così una “prossimità” persa nel tempo.
La legge investe anche sulla dotazione più razionale ed efficiente dei servizi (scuole, presidi sanitari, uffici postali ma anche piccoli esercizi commerciali), sulla manutenzione del territorio partendo dalla priorità riconosciuta alla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico, che va anche reso più efficiente dal punto di vista energetico.
“La legge sul sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni - spiega ancora Realacci - offre uno strumento in più per far decollare i nostri molti talenti, grazie ai quali siamo una delle mete più ambite e uno dei produttori più apprezzati nel mondo. Un forziere aperto, nel quale troppo spesso non sappiamo attingere. È una ricchezza che si può moltiplicare, dal punto di vista produttivo ma anche grazie alla offerta culturale, paesaggistica, artistica e del buon vivere. La sfida è rilanciare un nuovo modello di economia più a misura d’uomo, che tiene insieme sviluppo e sfide tecnologiche, dignità delle persone, benessere e vitalità delle nostre comunità, anche di quelle più piccole, e che ci permette di continuare ad essere davvero il Paese della Grande bellezza”.

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