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Repubblica

Il personaggio - Botero: "sul Brunello ci sarà un mio quadro". Etichetta d´arte su 9000 bottiglie super. Per beneficenza. Il pittore colombiano celebra così l´annata migliore del secolo di questo vino. E aiuta la ricostruzione post-terremoto di una chiesa umbra ...

Una bottiglia opulenta come una modella di Botero e preziosa quanto il campanile di una chiesa, quella di Sellano, Umbria, distrutto dal terremoto di quattro anni fa: in coincidenza con la presentazione del Brunello ´97, considerato il migliore del secolo, domani il consorzio di Montalcino svelerà l´immagine che accompagnerà le 9.000 bottiglie con l´etichetta raffigurante il "Ratto d´Europa", su gentile concessione del vulcanico pittore settantenne. Bottiglie vendute "en primeur", cioè pochissime settimane dopo la vendemmia e pronte per essere consegnate ai legittimi proprietari. Mai come in questo caso, un semplice gesto di solidarietà (la vendita del "Brunello etico", a 30 euro la bottiglia, ne ha fruttati 155.000) si è trasformato in un eccellente investimento. Lui, Fernando Botero, colombiano innamorato dell´Italia, non ha dubbi: «Abbiamo realizzato una bellissima idea».Lei abitualmente è geloso delle sue opere."Verissimo. Ma l´Italia occupa un pezzo del mio cuore, e per il Brunello, il più famoso vino italiano, ho un debole particolare. E allora, quando mi hanno chiesto se volevo fare questa cosa, ho detto di sì». Perché ha scelto il "Ratto d´Europa"? «Perché è un dipinto che mi piace molto. E anche perché pensavo che sarebbe riuscito ben proporzionato una volta ridotto a dimensione di un´etichetta. Accostato a un vino tanto superbo, il dipinto acquisterà sicuramente in valore: la cosa mi riguarda da vicino, visto che appartiene alla mia collezione privata…». Il suo amore per il vino italiano è una storia di lunga data. «Lunghissima! In Colombia non si beve vino. La prima volta è stato sulla nave che mi portava in Italia: era il 1951, e ci portavano il Chianti in tavola nel fiasco di paglia. Da allora non ho più smesso. Bevo vino, vino rosso intendo, tutti i giorni. Non sempre Brunello, naturalmente, altrimenti sarei già caduto in rovina!». Prima di autorizzare la riproduzione, avrà assaggiato il vino. «Ed è magnifico! Dicono che sia l´annata del secolo, e questo aumenta il mio piacere nell´aver dato il Ratto d´Europa. D´altra parte io vivo a pochi chilometri da qui, a Pietrasanta, tre mesi all´anno. Non c´è estate, da più di 25 anni a questa parte, che io non soggiorni nella mia casa toscana. Un posto impagabile». Domani, però, non sarà alla presentazione. «Purtroppo, motivi di lavoro mi portano a Montecarlo. Ma il mio amico Gianni Mercatali, che ha organizzato tutto questo insieme al presidente del Consorzio Filippo Fanti, mi racconterà la manifestazione per filo per segno. Io stapperò una bottiglia e brinderò: all´Italia, al Brunello, e alla chiesa di Sellano, che tornerà a essere bellissima anche grazie al Ratto d´Europa».

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