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Repubblica

Dalla Toscana alla Sicilia, da Jovanotti a Gerard Depardieu, da Carla Fracci a Gianna Nannini: la cantina è di moda - Fare il vino, ultimo hobby dei vip - Macchè barche e ville, oggi è la vigna che va esibita - Una passerella da spot pubblicitario: vista sulla Marmolada, aquila in sorvolo lento contro il sole, un verde, tra pini e prati, che sembra ripassato con l´evidenziatore. Dentro, sotto, sopra (terrazza) il rifugio Faloria, 2.200 metri di altezza, 50 tra i migliori vini italiani prendono ossigeno e regalano emozioni d´alta quota ai 1.000 appassionati giunti in pellegrinaggio enologico fin qui.
Il quarto appuntamento con «VinoVip», manifestazione con cadenza biennale organizzata da «Civiltà del bere» in collaborazione con VinItaly, è la cronaca di un successo annunciato, con la sua scia di ospiti illustri, divisi tra produttori e bevitori entusiasti. Perché mai come oggi, il vino è fenomeno leggibile su più piani: popolare e facilmente fruibile senza per questo svendersi a livello di qualità (non a caso, Bormioli, con l´appoggio di Slow Food e delle Città del vino, ha presentato nei giorni scorsi una linea di bicchieri da due euro l´uno, perfetti per le diverse tipologie di vino), ma anche di alto profilo. E per questo, di fascino irresistibile tra imprenditori e nouveau riches.
Così, se un motoscafo Riva o una Jaguar E sono status symbol, oggi si esibiscono con orgoglio anche maggiore una bella vigna, una cantina supertecnologica, l´etichetta disegnata, con eguale nonchalance, dal figlio infante o dal grafico di grido. Il tutto, coronato dal godimento di un sorso di vino da far schioccare contro il palato, prima di snocciolare con aria rapita l´elenco di sentori, profumi e sapori ineguagliabili. Musica per le orecchie del neoproduttore. Non più, «Dove hai trovato quello splendore di fidanzata?», ma «Dove hai trovato quel mago di un enologo?».
La corsa ai vigneti è una storia di conquista: non a caso, comprare in Toscana, Piemonte (e ora Sicilia), è come essersi guadagnato un posto nell´Empireo. L´attrazione vale senza distinzioni di sorta per industriali, artisti, stilisti, da Carla Fracci a Ottavio Missoni, giù giù fino a Gianna Nannini, Piero Pelù, Marco Columbro. Febbre da vino altissima anche tra gli stranieri, a cominciare da Gerard Depardieu, che già produceva il tostissimo rosso «Cyrano» in Francia, innamoratosi di Pantelleria dopo una vacanza con Carole Bouquet e oggi produttore di un buon Passito in quel di Contrada Serraglia. Stessa sorte per Pierre Cardin, pronto a recuperare le radici venete comprando una tenuta in quel di Asolo, vicino a Venezia, e per il ministro tedesco Otto Schily, che produce rossi corposi in quel di Buonconvento.
E giovedì sera, alla cena di gala di Vino Vip, le domande rivolte dalla signora Barilla ad alcuni dei produttori presenti hanno incuriosito più di un supervignaiolo. Ma non inquietato, «Perché per fortuna, avere un´industria alle spalle non basta. Ci vogliono competenza, fiuto e tanto cuore. Almeno in vigna, i soldi, da soli, non fanno la felicità», ha commentato Veronelli, uno che di passione da vino se ne intende parecchio.


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