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RICERCA CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE: "GLI ITALIANI ED IL VINO, UN AMORE SEMPRE PIÙ INTENSO, SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE"

“L’idea che possano esistere dei commercianti che si professano soddisfatti di come vanno le cose, almeno su una linea di prodotti da loro trattati, sembra una stranezza assoluta. Eppure i ristoratori, gli esercenti di trattorie, e persino di pizzerie, sono, almeno su un aspetto, soddisfatti e concordi: si beve sempre più vino, con un’attenzione mai vista per soggetti, marchi, etichette, indicazioni di origine. Non solo: il consumatore medio, che gli operatori di tutti i mercati descrivono come attentissimo allo spendere e sempre tentato da prodotti di scarsa qualità purché di basso prezzo, al momento di ordinare un vino si lascia guidare più che altro dalla voglia di trattarsi bene. E non si fa troppi problemi ad ordinare prodotti che incideranno sul suo conto per 30, 50, persino 100 mila lire ed anche più. Insomma, lenta ma inesorabile, l’armata delle bordolesi sta tornando a far bella mostra di sé su tutte quelle tavole che qualche anno fa parevano dominate da prodotti esuberanti di schiume e bollicine”. E’ questo uno dei più nitidi risultati di una approfondita indagine (avviata nel gennaio 2001, e prosegue con rilevazioni su molti fronti) sull’evoluzione del gusto del vino che la Camera di Commercio di Firenze ha commissionato allo Studio Mercatali di Firenze, “un’indagine che tende a ricostruire i cambiamenti in atto su questo particolare mercato attraverso un confronto delle opinioni e dei giudizi delle varie figure che contano”.

“Scopo di questo lavoro - spiega a WineNews, il ricercatore Maurizio Ferrini, coordinatore dell’équipe di esperti che conducono l’indagine - è non tanto capire “tutto” del mercato del vino, ma individuare le tendenze più significative, descrivere quei fenomeni che oggi sono appannaggio di pochi sensibili ed attenti consumatori e che domani potranno assumere il ruolo di spinte dinamiche del mercato. Lo slogan del lavoro, è, infatti, “Dove va il gusto del vino”, una definizione intenzionalmente semplice, ma che lascia intuire l’ambizione di descrivere quegli aspetti che diventeranno gli assi portanti delle future mode di consumo, cui dovranno corrispondere le politiche aziendali degli operatori più sagaci”.

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