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Ripartire dalle città di “secondo livello” della Cina (che fanno comunque milioni di abitanti), dove il mercato è tutto da aprire e meno complesso, il “Taste Italy! China Roadshow” di Business Strategies, dal 27 al 30 marzo a Hefei, Hangzhou e Xiamen

Ripartire dalle città di “secondo livello” della Cina (che fanno comunque milioni di abitanti), dove il mercato è ancora tutto da aprire e meno complicato, per educare i cinesi al vino italiano, e farli diventare in consumatori del domani per le etichette del Belpaese: è con questo obiettivo che riparte da Hefei, Hangzhou e Xiamen il “Taste Italy! China Roadshow”, organizzato da Business Strategies e in programma dal 27 al 30 marzo. Oltre 120 i distributori e importatori cinesi che incontreranno una rappresentanza del vino made in Italy prima di chiudere la missione di promozione con una media e buyer dinner all’Hotel Shangri-La di Shanghai. Per Silvana Ballotta, ceo della società di Firenze che cura l’internazionalizzazione di 500 aziende del vino italiano: “le città di secondo livello rappresentano una porta di accesso strategica al mercato cinese, l’area oggetto del Roadshow - che somma oltre 14 milioni di abitanti e un reddito pro-capite superiore alla media - è infatti ritenuta più “conquistabile” rispetto alle grandi città di primo livello come Shanghai e Pechino”. E, dopo Hefei, Hangzhou e Xiamen, la maratona promozionale, iniziata nel 2016 a Xi’An, Wu Han e Changsha, proseguirà anche nel secondo semestre 2017.

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