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L’EVENTO

Ristoratori e cuochi al centro della “Settimana della cucina italiana nel mondo” (23-29 novembre)

La Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova: “ora più che mai serve unità nella filiera, dal produttore al consumatore”
CHEF, RISTORATORI, SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA, TERESA BELLANOVA, Non Solo Vino
Le tagliatelle di calamaretto di Berton, tra le grandi firme della cucina italiana

Un patrimonio italiano da tutelare e valorizzare, soprattutto in questo particolare momento storico. Cuochi e ristoratori sono al centro della Settimana della cucina italiana nel mondo n. 5, dal tema “Saperi e Sapori delle terre italiane, a 200 anni dalla nascita di Pellegrino Artusi”, evento (online e nel mondo, anche grazie alla partecipazione dell’Enit - Agenzia Nazionale Turismo) che celebra il patrimonio della cucina italiana promuovendone le eccellenze in 110 Paesi tramite la rete di ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura, uffici Ice e camere di commercio.
Un’iniziativa che pone l’attenzione sul grande patrimonio enogastronomico italiano, una ricchezza capillarmente diffusa nei territori e nei piccoli borghi del Belpaese: tra i partecipanti anche la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova che, nel suo intervento, ha ricordato come “ristoratori e cuochi sono gli ambasciatori delle nostre produzioni Made in Italy presso il grande pubblico, in Italia e all’estero. Il culmine di una filiera ampia e molto articolata, dove la capacità creativa di creare gusto e proporre esperienze sensoriali deve essere accompagnata dalla capacità di trasmettere al consumatore finale tutto quello che c’è a monte: lavoro, sforzo, amore per la terra, saperi antichi e locali, ma anche innovazione, tecnologie, impegno e ingegno per la tutela della qualità”
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Dopo aver sottolineato la “nuova cornice dell’evento, non più rassegna limitata nel tempo ma asse cucina e alimentare che si inserisce nella promozione integrale con attività che le sedi diplomatiche possono portare avanti tutto l’anno”, la Bellanova ha rimarcato “l’unitarietà della filiera dal produttore al consumatore” e alcuni recenti provvedimenti proprio in questa direzione: “con il Fondo Ristorazione abbiamo messo 600 milioni di euro a favore del mondo della ristorazione. Una misura innovativa, per cui mi sono battuta con forza in questi mesi per creare un legame tra l’esigenza di risposta efficace alle aziende colpite dalle chiusure del canale della ristorazione, sostegno alla filiera agroalimentare, rilancio degli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, a partire dai Dop e Igp”.
Inoltre, “il rafforzamento del Fondo indigenti, con l’obiettivo di contenere le eccedenze ed evitare gli sprechi alimentari di produzioni italiane, in linea con quanto previsto dalla strategia “dal campo alla tavola” della Commissione Europea. Anche in questo caso, abbiamo agito con l’intenzione di affrontare le fragilità alimentari del nostro Paese venendo incontro alle difficoltà dei produttori. Non è chiusura protezionistica ma consapevolezza che nel sistema agroalimentare italiano tutto si tiene e che, in un momento di crisi straordinaria, è necessario spalmare gli interventi su tutti gli anelli della catena”.
La Ministra ha poi ricordato le ricorrenze significative che incrociano questa edizione della Settimana: il bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, “promotore della distintività che contrassegna il patrimonio italiano e lo rende unico al mondo”, ed il decimo anniversario del riconoscimento Unesco della Dieta mediterranea per cui è stato istituito un ufficio ad hoc presso il Ministero, un portale web specifico ed un programma di comunicazione istituzionale sulle tematiche della Dieta mediterranea da realizzare nel 2021 anche in vista di Expo Dubai. Inoltre, anche con il supporto del Crea/Alimentazione, la Dieta Mediterranea e l’educazione alimentare entreranno nelle scuole e nelle Università.
“Salvaguardare il patrimonio della Dieta Mediterranea è necessità evidenziata nel 2005 anche dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente nel rapporto sulla Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile. Ecco perché - prosegue Bellanova - abbiamo fortemente voluto, nel nostro Paese, l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta per latte, formaggi, pasta, riso, derivati del pomodoro, carni trasformate. E in Europa abbiamo chiesto di voltare radicalmente pagina sull’etichettatura nutrizionale fronte-pacco. Perché crediamo nel diritto dei consumatori a informazioni corrette, a sistemi che garantiscano il diritto alla trasparenza sul viaggio del cibo dal campo alla tavola, e che promuovano stili di vita alimentari sani. La Dieta Mediterranea lo è”.
Sul tema è arrivata poi anche una novità importante. “Pochi giorni fa abbiamo firmato il decreto che introduce il logo nutrizionale facoltativo denominato “NutrInform Battery”, finalizzato a rendere più facilmente leggibili le informazioni nutrizionali degli alimenti. Abbiamo il nostro logo nutrizionale facoltativo che prende in considerazione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in modo da favorire una scelta consapevole da parte dei consumatori per un’alimentazione sana, variata e bilanciata. In linea con i principi della nostra cultura alimentare, di cui la Dieta Mediterranea è chiara espressione. Siamo impegnati in un difficile negoziato a livello Ue ma anche in ambito Fao/Codex per affermare principi che a noi sembrano scontati ma che sono costantemente sfidati: l’informazione corretta al consumatore affinché possa scegliere in maniera autonoma senza sistemi distorsivi come algoritmi e semafori; la ricerca di diete bilanciate, di cui la Dieta Mediterranea è chiara espressione, che si fondano su principi di varietà e moderazione; la valorizzazione delle tradizioni locali anche per riaffermare una dimensione conviviale del cibo che non può essere inteso solo come somma di elementi nutritivi”.

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