Roma Capitale d’Italia, lo sarà anche del vino: dal 14 al 28 ottobre debuttano le “Roma Wine Weeks” ideate dal Gambero Rosso, che porteranno nella città eterna un tourbillon di degustazioni, convegni e approfondimenti, culminanti negli ultimi tre giorni nelle presentazioni delle Guide dei vini e dei ristoranti del gruppo editoriale. E con le “Roma Wine Weeks” che partono a ruota dopo la “Milano Wine Week”, che si chiude il 13 ottobre, chiedersi se siano la risposta romana all’evento milanese viene naturale. Ma “l’accostamento sta solo nella parola “week” - ha spiegato l’ad del Gambero Rosso Paolo Cuccia - ci sono 52 settimane in un anno e tutte le grandi città, anche all’estero, hanno la loro Wine Week, ce l’ha Torino, ce l’ha Milano, e ora anche Roma, in questo progetto che ci vede in joint venture con la Vendemmia di Roma e con la proposta di importanti momenti di riflessione”.
L’originalità dell’iniziativa e il suo offrire qualcosa in più rispetto ad altre del genere, risiede, secondo Cuccia, intervistato da WineNews, “nel mettere assieme l’aspetto della diffusione sul territorio - con oltre trecento soggetti interessati nelle due settimane - con i momenti di riflessione scientifica e culturale. Molto spesso le due cose rimangono infatti separate, noi invece abbiamo fatto un ponte tra settori e tipologie di pubblico diverse. La settimana del Gambero Rosso c’era già, non la chiamavamo così ma era quella di fine ottobre, della presentazione delle guide, Questo ampliamento e collaborazione con la Vendemmia di Roma, così come con la Vendemmia di Milano (promosse da Montenapoleone Disrtict, ndr), è nell’ottica più ampia seguita alla partnership che c’è da un anno con Class di imparare a collaborare con il fashion e il lusso, passaggio che in Francia qualcuno ha già intuito e in Italia sta crescendo”.
La prima settimana di “Roma Wine Weeks” procederà dunque in sinergia e in arricchimento alla “Vendemmia di Roma” che per la terza volta anima le vie dello shopping del centro città. Il 15 ottobre sarà di scena “The Best Gambero Rosso Evo” alla Iqos Embassy in via Margutta, con uno speciale evento degustazione riguardante le migliori aziende produttrici di olio premiate con le tre e due foglie della Guida Oli d’Italia del Gambero Rosso. Il 16 ottobre a Palazzo Fiano in Piazza San Lorenzo in Lucina è prevista invece “The Best Gambero Rosso Wines”, degustazione con le migliori etichette della produzione vitivinicola italiana.
La seconda settimana delle Rome Wine Weeks partirà il 22 ottobre, con “The Best Gambero Rosso Sparkling Wines”, sempre a Palazzo Fiano, dove sarà proposto in degustazione il meglio delle bollicine italiane, quindi il 25 ottobre il convegno “Vino, sostenibilità e internazionalizzazione”, ancora a Palazzo Fiano, tavola rotonda dove intervengono Gambero Rosso, Equalitas e FederDoc per fare il punto sul progetto di certificazione della sostenibilità portato avanti dalle tre realtà.
Ancora, il 26 ottobre al Chorus Café di via della Conciliazione è in programma la presentazione della terza edizione della Guida digitale “Top Italian Restaurants” che mappa e recensisce 600 indirizzi italiani nei 5 continenti, mentre il 27 ottobre sarà di scena la presentazione della Guida Vini d’Italia 2020 allo Sheraton Rome Hotel con la premiazione delle etichette vincitrici dei Tre Bicchieri, e il 28 ottobre gran finale con la presentazione della Guida dei Ristoranti d’Italia 2020 che celebra il suo trentennale proponendo tra l’altro un convegno che analizza le storie e le vie del successo dei big della ristorazione.
Iniziative come “Roma Wine Weeks”, ha osservato Paolo Cuccia, “fondamentalmente mettono a frutto un lavoro che viene da lontano, la credibilità di trent’anni di attività per trovare ulteriori prospettive alla crescita dell’enogastronomia italiana, in un percorso nato tanti anni fa grazie a realtà come Veronelli, al Gambero, ma anche WineNews, e che può proseguire perché il settore può crescere ulteriormente, non solo nelle dimensioni ma nella marginalità di guadagni. Perchè il tema di fondo resta sempre questo: non è pensabile che noi non colmiamo in tempi brevi la differenza di quasi cinque dollari, parlando del mercato Usa e del valore medio della bottiglia, tra noi e i francesi. Ma non ci sono, nella qualità, cinque dollari di differenza tra la bottiglia francese e quella italiana. La differenza sta nel fatto che i francesi sono partiti prima e hanno avuto un approccio al mercato di maggior successo. Noi stiamo recuperando, grazie anche al contributo del Gambero e ai cinquanta eventi che organizza a livello mondiale”.
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