02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Rumors - Cessione o cambio di asset proprietario per Vietti, uno dei nomi più importanti del vino piemontese, che sarebbe finito nel controllo di americani (forse la Krause Holdings che ha acquisito nel 2015 la Enrico Serafino dal gruppo Campari)

I grandi vini italiani ed i loro territori continuano ad attirare investimenti: stando ai rumors raccolti da WineNews, a passare di mano in queste ore, o almeno a subire cambiamenti importanti nell’asset proprietario, sarebbe uno dei nomi più importanti del Barolo e del Piemonte, la Vietti, cantina di Castiglione Falletto fondata alla fine dell’Ottocento da Carlo Vietti, e fino ad oggi guidata da Luca Currado con i figli Alfredo e il cognato Mario Cordero, il cui controllo sarebbe andato agli americani della Krause Holdings Inc, gli stessi che hanno acquisito, nel giugno 2015, la storica Enrico Serafino dal gruppo Campari (un investimento, quello, da oltre 6,1 milioni di euro per la cantina, il marchio Enrico Serafino e i vigneti,12 ettari, tutti nel comune di Canale d’Alba, 6 a Nebbiolo, 4 ad Arneis e 2 a Barbera).
“La situazione è complessa e vengono dette un sacco di inesattezze, e a breve usciremo con una nota ufficiale per fare chiarezza”, commenta Luca Currado, raggiunto al telefono da WineNews, che non ha fornito dettagli, senza confermare o smentire la notizia.
Nell’operazione, di cui non si conosce la cifra che, però, stando alle voci, dovrebbe essere altissima, la società americana dovrebbe aver acquisito il marchio, la cantina storica di Castiglione Falletto e la maggior parte degli oltre 32 ettari di proprietà divisi, secondo il sito dell’azienda (www.vietti.com), tra Castiglione Falletto (Scarrone, Villero e Rocche), La Morra (Brunate), Barbaresco (Masseria), Castiglione Tinella (Cascinetta e Tre Vigne), Serralunga d’Alba (Lazzarito) e Agliano d’Asti (La Crena), da cui l’azienda produce 250.000 bottiglie dei più importanti vini del Piemonte dal Barolo al Barbaresco, dal Nebbiolo alla Barbera d’Asti (“passando per l’Arneis, di cui Alfredo Currado, padre di Luca, è considerato uno dei padri nobili”). Divisione che rispecchia la logica dei “Cru”, che Vietti ha seguito già dal 1961, concetto assai innovativo all’epoca e sempre più importante oggi.
Tutte ipotesi, in attesa di conferme o precisazioni. Ma quello che pare certo è che qualche cambiamento più o meno profondo nell’asset di una delle realtà più prestigiose del Piemonte del vino è avvenuta, e che il vino italiano, nei sui territori top, continua ad attirare investimenti importanti anche dell’estero.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli