02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Rumors de “Il Sole 24 Ore”: Lvmh e Prada in asta per la Tenuta Greppo della Famiglia Biondi Santi, con cifre sui 110 milioni di euro per la “culla” del Brunello di Montalcino. Ma tutti gli interessanti, per ora smentiscono

I grandi territori del vino e le cantine più prestigiose sono, da sempre, nei desideri dei grandi gruppi del lusso. Non fa eccezione il caso della Tenuta Greppo della famiglia Biondi Santi, quella che è stata la culla dove nell’Ottocento è nato il Brunello di Montalcino (47 ettari, di cui 13 a Brunello, con il BBS/11, Brunello Biondi Santi, vite n. 11, unico clone aziendale), per la quale ora, secondo indiscrezioni riportate da “Il Sole 24 Ore” di oggi, in un pezzo a firma del giornalista Nicola Borzi, si sarebbe scatenata “un’asta record”, con una valutazione ad oggi sui 110 milioni di euro, e nella quale sarebbero in pole position nomi come Lvmh (che già possiede realtà com Château d’Yquem e Château Cheval Blanc e gli Champagne Moët & Chandon, Dom Pérignon e Veuve Clicquot, e sul cui interesse per la Tenuta Greppo già si vocifera da tempo, http://goo.gl/MyTMcb), e il gruppo Prada (l’ad Patrizio Bertelli è appassionato di vino anche grazie all’amicizia con Antonio Moretti, patron della Tenuta Sette Ponti ad Arezzo, e Orma a Bolgheri, e in Sicilia, Feudo Maccari a Noto e Contrada Santo Spirito sull’Etna, ndr), che diverse altre indiscrezioni danno veramente molto più interessato alla più prestigiosa delle cantine di Montalcino.
Si tratta di rumors, specifica comunque “Il Sole 24 Ore”, che “il gruppo Prada smentisce, Lvmh dal canto suo non commenta rumors di mercato”.
“Le valutazioni delle offerte, secondo le voci di mercato - si legge ancora - sarebbero stratosferiche, trattando a multipli tipici più del settore del lusso che non delle acquisizioni vitivinicole. Ma il condizionale è d’obbligo, perché gli attori della vicenda tacciono o smentiscono”.
Di certo, c’è che appare naturale come le realtà vinicole più importanti e storiche dei territori italiani, con il valore economico e culturale del loro marchio, il significato della loro storia, il valore dei terreni (nel caso di Montalcino si parla anche di 500.000 euro per un ettaro vitato a Brunello) e il prestigio e il successo che i grandi vini hanno sui mercati del mondo, siano sempre possibili destinazioni di investimenti importanti da parte di gruppi che possono disporre di grandi liquidità, o che hanno progetti importanti. Come quello, per restare sul territorio, da parte del Gruppo ColleMassari di Claudio Tipa (ColleMassari nel Montecucco, Grattamacco a Bolgheri e, a Montalcino Poggio di Sotto, una delle realtà più prestigiose del territorio). Che, a WineNews, da anni ripete: “vogliamo diventare una delle realtà di riferimento del territorio di Montalcino, e compreremo tutto quello che ci sarà possibile comprare, anche fossero piccoli pezzi di vigna alla volta”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli