Sembrava uno dei primi obiettivi del Ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan: chiudere Buonitalia, la società di promozione dell’agroalimentare controllata dal Ministero, che il successore di Luca Zaia (a cui era molto cara e che aveva a capo Walter Brunello, collega di Zaia alla Regione Veneto quando, fino al 2008, ha ricoperto il ruolo di responsabile della Direzione Promozione Turistica Integrata, ndr). Ora, invece, si cambia pagina: dopo le dimissioni di Brunello, la direzione, con molta probabilità, stando ai rumors, sarà affidata a Rodrigo Cipriani, amministratore delegato di Media Shopping, la divisione dedicata alla televendita del gruppo Mediaset.
E sia, dunque: visto che la filiera agroalimentare invoca da tempo un punto di coordinamento della promozione, e che chiudere Buonitalia con una legge, necessaria come quella con cui è stata creata, richiederebbe tempi e trafile burocratiche che, vista la situazione economica, il comparto non può concedersi il lusso di aspettare, è forse logico auspicare che la società del Ministero trovi un nuovo slancio e nuove professionalità per far fronte ai compiti per cui è nata. È quello che, sentendo alcuni protagonisti, si aspetta tutta la filiera, anche perché con i consumi interni che, dalla pasta al vino, dai formaggi ai salumi (e soprattutto nelle fasce di prodotto più eccellenti) continuano a diminuire o a stagnare, l’export è una via obbligata per le imprese italiane.
Per il nettare di Bacco le risorse da spendere, soprattutto quelle dell’Ocm vino per la promozione ci sono, i partner di comprovata efficacia ed esperienza, come VeronaFiere, con Vinitaly, o l’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), anche. Se Buonitalia ritroverà spirito, idee e professionalità a servizio delle imprese, metterà in campo iniziative concrete, magari anche dopo essere rifinanziata come vorrebbero alcuni, e si assumerà quelle responsabilità e quel ruolo di coordinamento della promozione dei nostri sapori che in tanti si aspettano, il sistema agroalimentare del Paese non potrà che esserne contento.
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