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SALUTE: CIBO IN SPIAGGIA, MIGLIAIA INTOSSICAZIONI L’ANNO

Gli esperti le chiamano salmonellosi minori e sono le patologie, migliaia ogni estate, che colpiscono i tanti turisti che, nonostante le raccomandazioni, decidono di mangiare cibo venduto in spiaggia, spesso da venditori improvvisati. Il Ministero della Salute ha stilato delle regole di comportamento per evitare rischi.

“La casistica è costante: si tratta della classica intossicazione - spiega Walter Ricciardi, igienista dell’Università Cattolica di Roma - che si traduce in diarrea. Molto più rari sono gli episodi di tifo e paratifo”. Conservati male, a temperature spesso altissime: il cibo “da spiaggia” può facilmente diventare un rischio per la nostra salute.

“Sono assolutamente - prosegue Ricciardi - da evitare tutti i prodotti a base di uova e creme. Maionese, formaggi e gelati: bisogna fare attenzione a come vengono conservati se non ci si vuole rovinare una vacanza”.

Secondo l’igienista, comunque, negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti e i cittadini sono diventati molto più attenti. “Il venditore di cocco c’è sempre sulla spiaggia - afferma - ma in questo caso basta lavorarlo bene per evitare qualsiasi rischio”.

Ma non sono solo gli alimenti venduti in spiaggia a preoccupare gli esperti: “spesso - conclude Ricciardi - nelle cucine dei ristorante accade anche di peggio. I controlli sono pochi perché le Asl non hanno personale sufficiente, tutto è lasciato alla professionalità degli operatori con i rischi che ben conosciamo”.

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