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VINO ED ECONOMIA

Sandro Boscaini: “sul mercato del vino c’è più prudenza, si fanno meno stock e più “just in time””

I numeri di Masi Agricola: nel primo semestre 2023, ricavi a 33,1 milioni di euro (-10,4% sul 2022, +11% sul pre-Covid)
MASI AGRICOLA, MERCATO, SANDRO BOSCAINI, vino, Italia
Sandro Boscaini, presidente di Masi

“Registriamo un netto cambiamento - iniziato, peraltro, alla fine del 2022 - nell’attitudine della clientela, soprattutto estera, rispetto agli approvvigionamenti nel segno di una crescente prudenza e di un ritorno al “just in time”. Come era prevedibile, ora il trend è l’alleggerimento delle scorte per fronteggiare sia l’aumento dei tassi di interesse, sia un consumo visibilmente rallentato. Fenomeni di contesto e pertanto non controllabili, come la pressione inflattiva che pesa sulle famiglie e una certa preoccupazione generalizzata, anche per la persistenza di problematiche geopolitiche, uniti alle condizioni meteo abbastanza avverse al turismo e non solo, ci portano a essere cauti nelle aspettative per il secondo semestre. Ma non cambia la strategia: posizionamento premium, contatto sempre più diretto con il consumatore finale e omnicanalità distributiva”. Parole di Sandro Boscaini, presidente Masi Agricola, tra le pochissime realtà del vino italiano quotate in borsa nell’Euronext Growth Milan (la cui stragrande maggioranza è nelle mani della famiglia Boscaini, con i tre fratelli Sandro, Mario e Bruno Boscaini che detengono il 24,49% delle azioni a testa, e la Red Circle di Renzo Rosso, azionista con il 10% del capitale, mentre il 7,56% è della Fondazione Enpaia ed il restante 8,96% sul mercato), e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, che ha appena diramato i risultati del primo semestre 2023.
A livello di ricavi netti, si parla di 33,1 milioni di euro, dato in calo del -10,4% sullo stesso periodo 2022, ma, sottolinea Masi, in crescita del +11% sui livelli pre-Covid, registrati nella prima metà 2019. Giù anche la marginalità, con l’Ebitda a 5,5 milioni di euro, sui 8,4 della prima metà 2022, “in calo per l’effetto volumi e minori proventi non caratteristici, ma in linea con il pre-Covid”. L’utile netto è stato di 1,8 milioni di euro, mentre è cresciuto di molto l’indebitamento finanziario netto 21,4 milioni di euro (che era di 7,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022, “per effetto di un significativo approvvigionamento di Amarone”. Il semestre 2023, spiega Masi, vede in crescita il canale “Duty Free & Travel Retail”. Dal punto di vista dei marchi in portafoglio, continua la crescita di Canevel, in terra di Prosecco.

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