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LA GUIDA

Sassicaia, il n. 1. Il rosso-icona della Tenuta San Guido (annata 2015) al top di “Doctorwine”

Unico 100/100 della guida “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di Daniele Cernilli. 7 i “faccini” da 99/100, e tanti premi speciali
CERNILLI, DOCTORWINE, GUIDA ESSENZIALE AI VINI D'ITALIA, SASSICAIA, Italia
Il Sassicaia 2015 vino dell'anno e unico 100/100 per la Guida Essenziale ai Vini d'Italia di Doctorwine Daniele Cernilli

C’è un solo vino “perfetto”, il migliore di tutti, ed è un’icona assoluta del vino italiano, ovvero il Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido, l’unico premiato, con 100/100, dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di “Doctorwine” Daniele Cernilli, considerato uno dei palati più autorevoli d’Italia, presentata, nei giorni scorsi, nella Milano Wine Week. Della cantina bolgherese guidata da Nicolò Incisa della Rocchetta, dunque, l’unico “faccino” dal punteggio più alto possibile, seguito, con 99/100, da una pattuglia di altri grandi nomi, dall’Amarone della Valpolicella Vigneto Monte Lodoletta 2012 di Romano dal Forno al Barbaresco Crichet Pajé 2008 di Roagna I Paglieri, dal Barbaresco Sorì San Lorenzo 2015 di Gaja al Brunello di Montalcino Cerretalto 2012 di Casanova di Neri, dal Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Riserva 2016 di Montisci al Chianti Classico Riserva 2015 di Querciabella, in Toscana, al Masseto 2015.

Sassicaia davanti a tutti, che si aggiudica anche i titoli di “Vino Rosso dell’Anno” e “Best Italian Wine Award”, tra i premi speciali della guida di Cernilli.

Che vanno anche al Fiano di Avellino Stilema 2015 di Mastroberardino, punto di riferimento in Campania, ed al Solo MM15 2015 di Vodopivec, gemma del Friuli, ad ex-aequo, per il “Vino Bianco dell’Anno”, mentre il premio per il “Rosato dell’Anno” è del Graminè 2016 di Longariva, in Trentino.
Ad un altro nome-icona del vino italiano il premio per il “Vino Dolce dell’Anno”, al Vecchio Sampieri Quarantennale di Marco De Bartoli, così come quello per il “Vino Vivace dell’Anno”, andato al Franciacorta Annamaria Clementi Riserva 2008 di Ca’ del Bosco.

L’“Azienda dell’Anno”, invece, è uno dei nomi più importanti del vino italiano, Antinori, mentre il “Premio Una Vita per il Vino”, una sorta di “Oscar alla carriera”, è andato Massimo Bernetti, pioniere della viticoltura di qualità nelle Marche e alla guida di una delle cantine di riferimento della Regione e non solo, Umani Ronchi, insieme al figlio Michele Bernetti.

Ancora, l’“Enologo dell’Anno” è Beppe Caviola, ormai tra le firme di assoluto riferimento nel Belpaese, mentre il “Produttore Emergente” è Balbiano, in Piemonte, e l’“Esordio Vincente” è quello del Sicilia Alberelli di Giodo 2016 di Podere Giodo (azienda di Carlo Ferrini, uno degli enologi più bravi del nostro Paese, con tenimenti in Toscana a Montalcino e, appunto, in Sicilia, ndr).

Ancora, il premio “Qualità diffusa” è andato al Secco Bertani Original Vintage 2015 di Bertani, nome storico della viticoltura veneta (oggi del gruppo Bertani Domains), mentre il “Premio Cooperazione” alla Cantina di Bolzano, tra le espressioni eccellenti del modello cooperativo altoatesino, mentre il premio il “Vino dal miglior rapporto Qualità/Prezzo” al Cirò Rosso Classico Superiore Duca di San Felice Riserva 2014 di Librandi, faro della viticoltura calabrese, e il “Premio Vitienologia Sostenibile” a Marco Casolanetti, della celebre griffe Oasi degli Angeli.

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