La varietà di territori e di vitigni autoctoni è la caratteristica vincente, secondo molti, dell’Italia del vino. Eppure, se si parla dei vini del Belpaese più ricercati, al vertice assoluto c’è un pugno di etichette che sembrano intoccabili, e che pur con produzioni numericamente limitate, alimentano il grande sogno del vino italiano tra gli appassionati del mondo. Emerge dell’aggiornamento della classifica dei vini italiani più ricercati sul portale “Wine-Searcher”, uno dei punti di riferimento per la consultazione di prezzi e quotazioni delle bottiglie. Da cui l’etichetta italiana più ricercata al mondo si conferma il Sassicaia della Tenuta San Guido, davanti al Tignanello della Marchesi Antinori, e al Masseto. Ai piedi del podio l’Ornellaia, seguito da un’altra etichetta firmata Antinori, il Solaia, in una “top five” che conferma l’appeal internazionale dei grandi supertuscan. A seguire, gli alfieri di tre dei più grandi rossi italiani, Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino. Nell’ordine, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, il Barolo di Bartolo Mascarello, il Barbaresco di Gaia, il Brunello di Montalcino della Tenuta Greppo di Biondi Santi, ed il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova di Casanova di Neri. Vertice di una top 100, quella italiana che, sottolinea “Wine Searcher”, è sostanzialmente dominata da tagli bordolesi, Nebbiolo e Sangiovese, ma dove cresce la presenza dell’Amarone nella Valpolicella, con 6 etichette (nell’ordine Bertani, Quintarelli, Dal Forno, Masi, Allegrini e Tommasi) nelle prime 50 posizioni (https://goo.gl/fQ6jZT).
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