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Se al Sud già dalla fine di luglio c’è chi ha iniziato a tagliare i primi grappoli, come in Sicilia con Settesoli, e Planeta, in questi giorni, si parte anche al Nord: oggi al via la Franciacorta, con il Pinot Nero, a Castello Bonomi (Paladin)

Se al Sud già dalla fine di luglio c’è chi ha iniziato a tagliare i primi grappoli, come la siciliana Settesoli con il Pinot Grigio nelle sue vigne che guardano il mare (www.cantinesettesoli.it), e la griffe Planeta (http://planeta.it) che, in questi giorni, ha iniziato a raccogliere i primi grappoli di Chardonnay e Sauvignon Blanc, come racconta su Facebook con l’hashtag #VedereVendemmia2016, per fare degli esempi, la vendemmia 2016, lungi dall’entrare nel vivo, comincia però anche al Nord. Ed in particolare in Franciacorta, territorio d’eccellenza della spumantistica metodo classico del Belpaese, dove la cantina Castello Bonomi (www.castellobonomi.it, Gruppo Paladin) ha iniziato questa mattina a vendemmiare a Coccaglio, dai vigneti di Pinot Nero più esposti all’irraggiamento solare tra i 24 ettari che “si stendono sulle pendici del Monte Orfano poste a mezzogiorno, coltivati a gradoni, godono di un microclima del tutto particolare e di un’esposizione estremamente favorevole. La felice situazione, unita a uno straordinario terreno calcareo, di antica origine sottomarina - spiega un nota - fa sì che le viti generino uve dalle caratteristiche uniche, che si distinguono per precocità, per complessità aromatica e per mineralità. In particolare quest’anno, le viti, grazie alle generose piogge primaverili che hanno creato un’importante scorta d’acqua, hanno affrontato in pieno vigore quest’estate a volte calda e a volte mite”.
A Castello Bonomi, spiega l’azienda, la precocità della maturazione è fatto ormai noto: l’esposizione a sud, il Monte Orfano che ripara dalla correnti fredde che arrivano da Nord, l’accurata gestione tramite la precision farming riescono a conferire all’uva le caratteristiche ottimali di maturità sia tecnologica sia aromatica già nei primi giorni di agosto, quando l’acidità è ancora una preziosa componente dominante. Inoltre, in quest’annata dal luglio caldo e dall’inizio agosto caratterizzato da grande escursione termica tra il giorno e la notte, le viti sono ricche di energia e l’uva mostra uno straordinario equilibrio di maturazione che permetterà una raccolta lenta e ben distanziata tra il Pinot Nero e lo Chardonnay. “Le curve di acidità e concentrazione zuccherina sono già perfette secondo i desiderata della cosiddetta maturità tecnologica: la maturità dell’uva richiesta per un’ottima base spumante”, spiega il professor Leonardo Valenti, enologo a Castello Bonomi (lo Chef de Cave è Luigi Bersini) e docente di Viticoltura ed Enologia all’Università Statale di Milano.

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