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Se Champagne fa sempre più rima con hospitality, tra hotel e ristoranti nelle cantine

Il Gruppo Roederer annuncia la creazione di una divisione ad hoc dedicata all’accoglienza. Ogni anno arrivano in Francia 12 milioni di enoturisti
CHAMPAGNE, ENOTURISMO, HOSPITALITY, LOUIS ROEDERER, Mondo
Roederer crea una divisione dedicata all’enoturismo

L’enoturismo, declinato tra hospitality ed accoglienza, è ormai una parola d’ordine per tutti i principali gruppi vinicoli, considerato il motore di crescita che dovrebbe sanare la crisi del comparto, scosso dal calo dei consumi globali, dall’instabilità geopolitica e dai cambiamenti climatici. Uno studio pubblicato nei mesi scorsi da Deloitte ha rivelato che la Francia accoglie 12 milioni di visitatori all’anno nei suoi vigneti, 2 milioni in più rispetto a 10 anni fa. Il mercato dunque c’è ed è maturo. È in quest’ottica che il Gruppo Roederer Collection, proprietario dell’omonima Maison di Champagne, ha annunciato la creazione di una divisione dedicata esclusivamente all’ospitalità e all’enoturismo, settori in rapida crescita sia in Francia che all’estero: primo obiettivo in programma l’apertura di un hotel a 5 stelle. Non è l’unico caso di un grande brand dello Champagne che si muove nel comparto dell’hospitality: nei mesi scorsi Taittinger ha aperto un nuovo ristorante, “Table Polychrome”, a Reims, nella sede storica delle sue cantine, guidato dallo chef stellato Charles Coulombeau. Ma a Reims c’è anche l’Hotel du Marc, splendida villa riservata ai clienti speciali della Maison Veuve Clicquot, mentre de Venoge accoglie i propri ospiti nell’Hôtel Particulier de Venoge, costruito nel 1900 e situato sulla leggendaria Avenue de Champagne, perfetto riflesso dell’eleganza e raffinatezza del marchio.
Oltre alla maison di Champagne con sede a Reims, che produce la rinomata cuvée Cristal, Roederer Collection possiede lo Champagne Deutz, gli Château bordolesi Pichon Longueville Comtesse de Lalande a Pauillac e lo Château de Pez a Saint-Estèphe. Il gruppo è presente anche in Provenza, con le tenute Château Romassan, Clos Mireille, Château de Selle, nella Valle del Rodano (Delas Frères), in Portogallo (Ramos Pinto) e in California, con le aziende vinicole Roederer Estate, Scharffenberger Cellars, Anderson, nonché Merry Edwards Winery e Diamond Creek. Roederer ha inoltre diversificato la propria attività nel settore alberghiero, con l’acquisizione dell’Hotel Christiania nella stazione sciistica di Val d’Isère, e nel commercio di vini, con la società Descaves di Bordeaux. Dal 2011, il gruppo persegue inoltre una politica di mecenatismo nell’arte contemporanea con la creazione della Fondazione Louis Roederer.
Il gruppo annuncia di aver intrapreso una nuova fase nella strutturazione di questa attività e la sua ambizione di accelerarne lo sviluppo. Nello specifico, ciò significa sfruttare appieno il potenziale enoturistico di ogni Maison Roederer Collection, presente in Francia e all’estero. L’obiettivo è anche quello di ampliare la propria clientela, consentendo di raggiungere “nuovi pubblici, di condividere più ampiamente il nostro universo e ciò che ci anima ogni giorno - spiega Frédéric Rouzaud, presidente e ceo di Louis Roederer - questo nuovo orientamento offrirà ai nostri clienti più fedeli l’opportunità di prolungare la loro esperienza attraverso soggiorni e momenti esclusivi”, ha aggiunto il dirigente, rappresentante della sesta generazione alla guida dell’azienda di famiglia.
Il nuovo team sarà guidato da Alexandre Peyrussan, che sarà in particolare responsabile della guida della futura attività alberghiera a cinque stelle, inclusa la trasformazione del Christiania, il suo hotel a Val d’Isère (Savoia).

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