Dal criticare al produrre il passo è breve: James Suckling, per anni “firma” dall’Italia per “Wine Spectator”, aveva annunciato novità a WineNews (il 3 agosto 2010) dopo il suo “divorzio” dalla rivista americana, e così è stato. Suckling, insieme al produttore messicano Hugo d’Acosta, ha prodotto due vini, serviti nella storica cena tra Papa Benedetto XVI e i vescovi cattolici del Regno Unito. Chiamati “One Wine One World”, il rosso è un blend di Grenache, Mourvedre, Cinsault dal Roussillon, Zinfandel, Grenache e Sirah dal Messico e Cabernet Franc dalla California. Il bianco è fatto con Ribolla Gialla dalla Slovenia, Friulano and Pinot Grigio dall’Italia, Chardonnay e Sauvignon Blanc dall’Ungheria.
Due vini nati da un “capriccio”, ha detto lo stesso Suckling a Decanter.com: “avevo voglia di fare un blend tra vini di California e Messico, poi ho pensato: perché non farne una “dichiarazione” di intenti politica, perché non fare un vino globale?”
L’idea di proporre il vino per la storica visita del Papa nel Regno Unito (Benedetto XVI sarebbe stato il primo ad aver visto il vino dopo Decanter e la Master fo Wine Jancis Robinson che lo hanno degustato in anteprima), nasce dalla volontà di donare le 500 casse di rosso e le 200 di bianco prodotte alla Maimonides Foundation, un’organizzazione multireligiosa con sede a Londra, che ha come obiettivo la creazione di “rapporti cordiali” tra le tre grandi religioni monoteiste, Cristianesimo, Ebraismo e Islam.
Ma non è l’unica novità annunciata da uno dei critici enologici più apprezzati al mondo: Suckling lancerà in ottobre il suo nuovo sito, www.jamessuckling.com, che, confessa a Decanter, sarà fatto al 90% di video con personaggi “chiave” del vino nel mondo, girati negli ultimi 2 mesi con il produttore hollywoodiano James Orr.
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