Si parla sempre più francese, nelle cantine italiane. Con i grandi enologi di Francia che, sempre più spesso, rispondono, seppur con ruoli diversi, alla chiamata dei produttori italiani, come hanno già fatto, per esempio, Richard Geoffroy, storico ex chef de cave del mito di Champagne, Dom Pérignon, oggi da Bellavista, icona del Franciacorta, e Cyril Brun, ex chef de cave di Charles Heidsieck, ed oggi di Ferrari, riferimento del Trentodoc. Ma anche, in veste di consulente, un “mostro sacro” come Michel Rolland (da Caprai, a Montefalco, a Tenuta di Biserno, senza dimenticare le consulenze passate in Ornellaia e Masseto, a Bolgheri), che da qualche anno ha lasciato la direzione delle operazioni della sua azienda a Julien Viaud, al suo fianco dal 2006, o ancora Stéphane Derenoncourt, che, con la Derenoncourt Consultants, segue, tra le altre, Scopone, a Montalcino, Campo alla Sughera e Tenuta Argentiera, a Bolgheri, La Massa, nel Chianti Classico, e Inama, nel Soave. Passando per Eric Boissenot, una delle stelle di Bordeaux, figlio d’arte di Jacques Boissenot, braccio destro di Émile Peynaud, già consulente di quattro dei cinque Premier Cru di Bordeaux - Latour, Lafite-Rothschild, Margaux e Mouton-Rothschild - che da qualche tempo firma i vini di Tenuta Fratini, a Bolgheri, per citare i casi più celebri.
Ed ora a questo prestigioso gruppo si aggiunge anche un altro nome importante, quello di Thomas Duclos - associato dal 2011 al laboratorio Oenoteam con sede a Libourne (Francia), e considerato tra le voci più autorevoli della nuova generazione enologica francese, con collaborazioni con numerose prestigiose tenute come Château Canon, Château Troplong Mondot, Franc Mayne, Beau-Séjour Bécot e Château Giscours - che sarà un nuovo “coach del vino” per il team enologico di San Felice, spiega una nota della cantina del Gruppo Allianz.
“San Felice ha scelto Thomas Duclos come consulente enologico aziendale. Conosciuto per il suo approccio disciplinato e centrato su purezza, equilibrio ed eleganza, Duclos affiancherà e formerà i gruppi enologici delle tre tenute - San Felice in Chianti Classico, Campogiovanni a Montalcino e Bell’Aja a Bolgheri (tre aziende che mettono insieme 685 ettari compleissivi, di cui 188 ettari coltivati a vigneti, ndr) - contribuendo ad innovare e rafforzare le nostre competenze, a valorizzare le specificità di ciascun territorio, a portare i nostri vini a un livello ancora più alto di riconoscibilità e personalità”, dichiara Mario Cuccia, presidente San Felice.
Carlo De Biasi, dg San Felice, aggiunge: “per affrontare le sfide che ci attendono, dobbiamo evolvere nei vigneti, nella cantina e nell’organizzazione. Il fattore umano per noi viene prima di tutto, la squadra è determinante per creare la vigna, il vino e la marca al fine di poterla valorizzare. Queste tappe molto complesse necessitano anche del supporto di un nuovo punto di vista che entri a far parte del nostro team. Thomas Duclos rappresenta la sintesi perfetta tra la visione esterna e il rispetto della nostra identità: un alleato ideale per un progetto che ci accompagnerà lungo questo percorso con l’aspirazione di ambire sempre al meglio, spinti da un’istintiva ricerca dell’eccellenza e dal desiderio di alzare costantemente il livello, pur rimanendo autentici”.
“San Felice è un mosaico di terreno ed esposizione per esprimere lo spirito del Chianti Classico contemporaneo. Campogiovanni, a Montalcino, è la potenza di un luogo storico esaltata da una visione del XXI secolo. Bell’Aja, a Bolgheri, è l’interpretazione fine e precisa di un terroir selvaggio e soleggiato”, ha commentato, invece Thomas, Duclos, dopo le prime visite nelle tenute, maturando così la decisione della partnership. E descrivendosi come “un gran lavoratore e molto attento ai rapporti umani: la squadra di Oenoteam ne è la prova. Questa visione ampia è essenziale nella vita di tutti i giorni. È fondamentale integrarsi nei team aziendali per produrre vini precisi in termini di equilibrio ed eleganza. Il nostro lavoro consiste nel rivelare un terroir senza esagerare. Ogni vino deve avere una sua personalità”.
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