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“Serve un piano strategico per l’agricoltura”. Il manifesto Cia- Agricoltori Italiani a Bruxelles

In vista delle elezioni europee l’organizzazione ha messo sul tavolo i dossier agricoli. Il presidente Fini ha incontrato il Commissario Wojciechowski
AGRICOLTURA, BRUXELLES, CIA AGRICOLTORI ITALIANI, Europa, PAC, Non Solo Vino
Le bandiere dell’Europa che sventolano

“Serve un piano strategico per l’agricoltura”. Un appello, lanciato da Cia-Agricoltori Italiani, che ha presentato a Bruxelles il proprio manifesto per le Elezioni Europee 2024, parlando di “crisi climatiche e sanitarie, tensioni sociali e una situazione geopolitica critica hanno caratterizzato i cinque anni di questo mandato europeo” e quindi che “la complessità delle situazioni affrontate rende, ora, necessaria la ricerca di nuove strade per superare la spaccatura che si è creata fra ambiente e agricoltura. Le future politiche Ue dovranno guardare al mondo agricolo come fonte di soluzione dei problemi che riguardano la sostenibilità, non come la causa”. Ecco i principali dossier agricoli sul tavolo che il Presidente dell’organizzazione, Cristiano Fini, ha avuto modo di discutere in un incontro privato con il Commissario Europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski. Per “la catena del valore, ad ogni prodotto agricolo deve essere riconosciuto il giusto prezzo. Occorre, dunque, revisionare la Direttiva sulle pratiche sleali e istituire un Osservatorio Ue su costi, prezzi e marginalità. È urgente anche un intervento che incentivi l’aggregazione e le relazioni di filiera. Se l’Ue continua a definire standard sempre più stringenti per valorizzare la produzione agroalimentare, per Cia - Agricoltori Italiani è necessario adottare il medesimo approccio anche a livello extra-europeo. Servono, perciò, accordi bilaterali che tengano in considerazione il settore agricolo, con l’obiettivo di proteggere la produzione interna dalla concorrenza sleale dell’import”. Per i temi delle aree rurali, consumo suolo e risorsa idrica, Cia - Agricoltori Italiani ha spiegato che “le zone rurali sono l’80% dei territori Ue e ospitano 137 milioni di persone, il 30% della popolazione europea. È necessario il riconoscimento di queste aree come presidio strategico per il futuro delle popolazioni europee: gli agricoltori dovranno essere al centro di una visione strategica su questo tema, in quanto produttori di cibo e custodi del territorio, con beneficio per tutta la collettività”.
La Cia - Agricoltori Italiani considera anche “urgente l’approvazione della Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo, elemento fondamentale per la produzione agricola e per la sicurezza alimentare Ue” mentre sul tema idrico chiede “all’Europa un piano che miri a ripensare lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque”. Non manca una valutazione sul bilancio europeo che “deve essere adeguato e capace di rispondere alle sfide del cambiamento climatico e della neutralità climatica, che vanno affrontate concretamente e pragmaticamente. Sono urgenti, dunque, maggiori risorse e nello specifico un’ipotesi di plafond aggiuntivo, finanziato attraverso nuovi strumenti”, mentre sulla Politica Agricola Comunitaria (Pac) “bisogna, invece, intervenire per rivedere le principali difficoltà dell’attuale legislazione. Serve una politica economica che abbia come obiettivo la tutela del reddito e dell’andamento produttivo europeo, redistribuendo le risorse e valorizzando il lavoro degli agricoltori. Misure da attuare nel breve termine (flessibilità di modifica dei piani nazionali e revisione norme condizionalità) e nel medio-lungo periodo. La Cia - Agricoltori Italiani chiede, inoltre, interventi per la gestione del rischio e per favorire gli investimenti”.
Capitolo, giovani e innovazione: l’organizzazione ha ricordato che “la maggioranza degli agricoltori ha più di 55 anni, solo il 6% è under 35, mentre il 30% è in età pensionabile. Rimane, dunque, centrale la problematica del ricambio generazionale che deve essere affrontata strutturalmente. Accesso al credito e alla terra sono la chiave di svolta per i futuri investimenti dei giovani in agricoltura. Sull’innovazione, infine, le sfide da affrontare richiedono un maggiore coordinamento a livello europeo tra i diversi enti nazionali di ricerca, con particolare riferimento alle nuove tecniche di produzione”.

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