Sette / Corriere Della Sera

Intanto domenica si sceglie: cantina o fast food? ... Tre milioni e mezzo di turisti. Due miliardi e mezzo di giro d’affari. E un tasso di crescita che viaggia a ritmi del 10% l’anno. A leggere i numeri, insomma, è un “boom”. Uno dei pochi, visti i tempi che corrono. Ma sempre più solido, come la terra dove pianta radici. Basterebbe l’esempio dell’enoturismo per rendersi conto, una volta per tutte, di che gioielli si ritrova tra le mani chi si occupa di prodotti tipici. E basta il caso di “Cantine Aperte” per capire come si fa a portarlo a galla, questo tesoro. A dargli valore. Una domenica all’anno e 900 produttori di tutta Italia (i soci del Movimento Turismo del Vino, fondato da Donatella Cinelli Colombini e guidato da Ornella Venica, due “first ladies” dell’enologia nostrana) che aprono le porte delle loro aziende per ospitare appassionati di vino e bevitori per hobby, sommelier esperti e semplici enocuriosi. Succede da dieci anni e stavolta capita giusto domenica prossima, 26 maggio. Programma della giornata? Degustazioni a tutto spiano, certo. Di vino e di prodotti gastronomici. Ma anche spettacoli folk e iniziative di solidarietà (nelle cantine friulane si raccolgono fondi per l’Unicef, in quelle pugliesi e valdostane per l’Associazione Italiana sclerosi multipla), mostre vignette (ancora Friuli) e apertura di musei (Marche). Più gite a cavallo, trekking, raduni per motociclisti (informazioni allo 080-5234114 o sul sito www.movimentoturismovino.it). Nel 2001 gli enovisitatori di “Cantine Aperte” sono stati 920.000 (identikit tipo: 25-50 anni, alta scolarizzazione, ottimo potere di acquisto, buona confidenza con il computer). Quest’anno si punta a sfondare il milione. A dare a chi sposa la causa il “passaporto del Club turista del vino”. E magari a battere la concorrenze: sempre domenica, i 200 McDonald’s italiani aprono ai clienti le loro cucine. Per curiosare dietro le quinte tra griglie, hamburger e friggitrici. Fast food contro Docg. Chi vincerà la sfida?