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Sette / Corriere Della Sera

Bere ... I legionari, messaggeri di vini ... Tutte le strade (del vino) portano a Roma. Lo racconta il libro di Giovanni Negri ed Elisabetta Petrini il cui titolo è, appunto, Roma Caput Vini (Mondadori; euro 18). Nelle 204 pagine del volume si scopre - tra l’altro - che, grazie all’applicazione delle analisi del Dna a vini e vitigni, l’origine dei 78 vitigni coltivati attualmente nei Paesi europei altri non è che il tralcio di vite che un imperatore romano affidò alle sue legioni. E così, per esempio, nel 1 secolo a.C. i legionari arrivarono nella Pannonia romana (oggi Croazia, Moravia e Ungheria), si diedero alla produzione e commercializzazione dei vini e tra i vari nomi che imposero ai villaggi locali ci fu anche Cardonnacum, da cui deriva il vino Chardonnay, che - con buona pace dei francesi e in base ai risultati delle analisi genetiche - sarebbe proprio originario di queste zone. Le cartine poi ricostruiscono i percorsi dell’import/ export vinicolo ai tempi di Roma imperiale e un grafico ci racconta l’evoluzione della forma delle anfore romane destinate a contenere il vino.
Il libro è stato presentato da Giovanni Negri, con il giornalista Oscar Giannino e Attilio Scienza, docente di viticoltura ed enologia all’Università di Milano, nella tenuta Bellavista di Vittorio Moretti in Franciacorta. Qui la famiglia Moretti produce vini pregiati dal 1977, e oggi possiede 190 ettari vitati che rendono circa un milione e 300mila bottiglie l’anno. L’enologo è Mattia Vezzola, che dall’81 segue l’azienda e ne garantisce la produzione in tutte le fasi di lavorazione.

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