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Sette / Corriere Della Sera

Il migliore vino anti-età? Nell’oltrepò pavese. ma anche lo champagne ... Troppo fa male, poco fa bene, niente fa perdere delle chance protettive. Si sta parlando dell’alcol in generale. Se poi si entra nel merito, il vino rosso (due bicchieri al giorno al massimo, metà per le donne) è un vero elisir di lunga vita. Forse è questo il segreto di Matusalemme: i polifenoli dell’uva rossa (il resveratrolo) sono la vera scoperta del secolo. Ma non tutti i rossi sono uguali e in molte università al mondo (la prima è stata la Federico Il di Napoli) è cominciata la loro selezione scientifica per sapere quali sono i più anti-aging. I Cuore di vino dell’azienda Cabanon, nell’Oltrepò Pavese (nella foto, una bottiglia della fattoria di Godiasco), sembra uno dei più efficaci per arrivare a cent’anni. E questo lo dicono i ricercatori francesi. Si prepara così, da oltre un secolo, una tecnica particolare che prevede l’utilizzo di tutto il raspo e la spillatura del vino quasi goccia a goccia prima di finire in botte per l’invecchiamento. Mitica è la botte 18, ambita anche, dopo accurata selezione, dalla Maison Cartier per doni di prestigio. In genere tutti i rossi invecchiati hanno il giusto mix di polifenoli salutari. Spiccano Brunello, Amarone, i piemontesi in genere.
Caratteristiche fondamentali: il rosso rubino intenso, grande corpo e aromi che acquistano forza e intensità via via che la bottiglia è aperta. L’ossigenazione è la prova del nove del vino preventivo. Anche il bianco di gradazione però ha la giusta dose di resveratrolo. Per due motivi: può essere di uvaggio rosso vinificato in bianco o di vigne esposte al sole e alla poca acqua. La spiegazione la forniscono i ricercatori biotech dell’università di Barcellona. Il resveratrolo viene prodotto
dall’uva come difesa antistress: quindi lo si trova anche in quelle uve bianche che crescono al sole e con poca acqua. Alta gradazione e abbastanza resveratrolo da competere con i rossi. Così è anche per i grandi Champagne. E se non si beve vino? Per chi è aste- mio? C’è il caffè: riduce il rischio di diabete tipo 2, Parkinson e Alzheimer. E protegge il cuore. Tre espressi al giorno, non di più. Così come il tè, che inoltre rinforza il sistema immunitario, protegge lo smalto dei denti, combatte la perdita di memoria associata con l’invecchiamento. L’importante è non berlo ai pasti:
rallenta l’assorbimento del ferro.

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