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Sette / Corriere Della Sera

Bidge drinking, sorseggia e posa il bicchiere Un boccale di troppo, un calice di bollicine in più e l’intossicazione da alcol è in agguato. Ecco come evitarla ... Li chiamano bidge drinkers, persone che, a volte, bevono troppo. Non alcolisti, ma individui che cedono a 50 più bicchieri in una singola occasione, andando incontro a intossicazioni acute, con maggior frequenza nei fine settimana o in vacanza. Più di 8 milioni sono a rischio in Italia: il 50% over 65, gli altri sono giovani e adolescenti. Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol all’Istituto Superiore cli Sanità, offre sette spunti per evitare di sballarci la vita per quel bicchiere in più.

Sii consapevole. La legge vieta la vendita e la somministrazione di alcolici a chi ha meno di i6 anni: fino a quell’età l’organismo non metabolizza l’alcol (manca l’enzima dell’alcol deidrogenasi). I ragazzi devono saperlo ed evitare di bere alcolici (prima causa di incidenti mortali).

Non c’è un alcolico che “fa meno male”. L’alcol è una sostanza tossica, punto. Non è la tipologia, ma la quantità e la frequenza a fare danni. L’organismo cerca di depurare il sangue, eliminando attraverso le urine l’alcol. Ma un fegato non ne “consuma” più di 6 grammi all’ora e in un solo bicchiere ce ne sono 12 grammi (125 ml di vino a 120, 330 ml di birra a 4,5° o 40 ml di whisky a 40° si equivalgono). Impara a sorseggiare, scegli bicchieri più piccoli e impara ad appoggiarli spesso. Se tieni in mano bicchiere o bottiglietta, istintivamente, bevi di più.

Le donne “reggono” meno. Non dovrebbero mal superare i bicchiere al giorno (12 grammi), perché hanno un sistema metabolico che funziona al 50% rispetto all’uomo (che può arrivare a 2 bicchieri). Peraltro, un incremento superiore all’unità alcolica aumenta del 5% il rischio del cancro al seno.

L’alcol “brucia” le cellule nervose. Solo dopo i 18-20 anni si attivano le sinapsi (o collegamenti nervosi) tra l’ippocampo, che regola il comportamento, e le zone prefrontali del cervello, quelle della razionalità. Per questo bambini e adolescenti hanno una scarsa percezione del rischio. L’alcol interferisce con questa maturazione e cristallizza (o fa regredire) il cervello. La risonanza magnetica funzionale rivela inoltre che dopo 2-3 mesi di bidge drinking l’ippocampo dimezza la massa, con una perdita del 10-20% di capacità cognitiva (memoria e orientamento viso-spaziale). Come disse Freud: “L’alcol è un prezioso veleno attraverso cui il fluire delle idee non è più razionale, l’adulto ritorna bambino”.

Controlla le tabelle nei bar. li limite di alcolemia (concentrazione di alcol nel sangue) per la guida sotto i 21 anni è o, negli adulti 0,5. Per azzerare l’alcolemia di un bicchiere di birra o di vino aspetta 2-3 ore.

Cibo e chili di troppo aiutano. Meglio bere al pasti (l’alcolemia sarà inferiore). E più si è in carne, meglio si assimila: massa grassa e liquidi corporei “diluiscono” l’alcol nel sangue.

Sopra i 65. anni si torna adolescenti. Gli anziani hanno le stesse difficoltà a metabolizzare l’alcol dei giovani. L’ebbrezza o il disorientamento da intossicazione alcolica è così causa di molti incidenti domestici oltre che stradali. Ma vietare il consumo agli adulti è impresa ben più ardua.

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