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Sette / Corriere Della Sera

Il vino fa buon business. L’industria enologica libanese è sempre più produttiva e punta ai mercati d’Europa ... La settimana scorsa si è tenuta in Germania la fiera internazionale del vino libanese: un appuntamento di primo piano per la promozione di un prodotto - e di un Paese - sempre più in crescita e che punta sempre più sui mercati internazionali. E pensare che il vino è prodotto nelle colline libanesi da secoli. Negli anni, una situazione politica non sempre stabile e il susseguirsi di tante guerre hanno indebolito l’industria vinicola, ma in effetti qui, nel cuore del Medio Oriente, si producono vini di primissimo piano. Dopo l’esposizione dell’anno scorso a Parigi, dunque, quest’anno Beirut ha scelto di spostarsi a Berlino, per una serie di motivi. Prima di tutto, è importante per i produttori libanesi farsi conoscere dove non sono ancora molto noti e, in questo senso, andare in un Paese - la Germania - che non ha una cospicua presenza di libanesi della diaspora ha dei vantaggi in termini di nuove opportunità di inserimento. In secondo luogo, la Germania ha risentito meno di altri contesti europei la crisi economica e, dal punto di vista di opportunità di business, è sicuramente un mercato più appetibile. Infine, la posizione geografica della Germania la rende un potenziale hub anche per altri Paesi dell’Europa centrale e orientale. Ed è coi che, presso il Ritz Carlton di Berlino, più di 30 aziende pivduttrici libanesi si sono date appuntamento per far conoscere i loro prodotti, in grado ormai di concorrere con quelli di altri Paesi del cosiddetto “vino nuovo”, soprattutto sudamericani o del Sudafrica e dell’Australia. Con un solo difetto, a detta dei distributori: un prezzo troppo alto rispetto alle etichette delle altre realtà che compongono la schiera dei nuovi entrati nel mercato internazionale del vino. La priorità, dunque, è quella di abbassare i prezzi, per poter meglio sostenere un mercato comunque di tutto rispetto: il settore enologico rende circa 40 milioni di euro l’anno. E anche il governo sembra essere cosciente della rilevanza del settore: il ministero dell’Agricoltura ha predisposto dei fondi per sostenere il vino libanese e, alla cerimonia di Berlino, era presente anche il ministro degli Esteri di Beirut. Anche nel Paese dei Cedri è iniziata l’eno-diplomazia?

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