02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Sette.corriere.it

Montalcino, il pianeta delle micro vigne : ogni terreno crea un brunello diverso con etichetta NFT … La micro vigna che genera poche bottiglie preziose. Anna Vittoria Brookshaw, bionda vignaiola di Montalcino, è convinta: questa è la strada giusta per raccontare l'incredibile varietà delle migliori zone del vino, nella terra del Brunello (e non solo). Al suo fianco c’è un’altrettanto bionda enologa e biologa, Graziana Grassini, allieva di Giacomo Tachis, l’illuminato che inventò Sassicaia, Tignanello, Solaia e meraviglie varie. Brookshaw ha scoperto, grazie agli studi dell’agronomo Stefano Pinzauti, che la terra che circonda villa Le Prata, la tenuta di famiglia, è così diversa da parcella a parcella da meritare vini separati anche in piccole quantità. Il Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino, con a capo Fabrizio Bindocci, concorda: “l nostri terreni costituiscono un mosaico straordinario che, con altri fattori, determina le tante sfumatture espressive del vino”. Montalcino è un pianeta verde di 24 mila ettari. A differenza di altre zone trasformate dal successo di una Doc in monocolture, a Montalcino i vigneti ombreggiano solo nel 15% del territorio. “La bellezza di questi luoghi è che sono cambiati poco nel tempo: ci sono vigne, grano, bosco, l’equilibrio con la natura è questo”, dice Brunello Cucinelli, stilista e neo vignaiolo, eletto personaggio del 2023 a Montalcino. La stessa bellezza che ha convinto Massimo Ferragamo ad acquistare, 20 anni fa, l’immensa Castiglion del Bosco a Montalcino (“natura incontaminata, edifici del 1000 e vigneti straordinari”), trasformandola in un richiamo per Paul McCartney, Gwyneth Paltrow e Barack Obama. Di recente Ferragamo ha ceduto cantina e hotel ad un trust familiare, che ora lo ha convinto a restare a bordo per seguire l’attività vinicola. A Montalcino i geologi hanno trovato I segni di ere diverse. Mare preistorico, rocce antiche, tra galestro ed alberese. Basta spostarsi di un centinaio dl metri e cambia tutto: colore e spessore della terra. Le bottiglie di Le Prata fanno da apripista in versione tech al racconto del multiforme 'mondo del Brunello. Su ognuna, certificata con un Nft (non fungible token), un attestato digitale di unicità, sull’etichetta compare un disegno dell’artista fiorentina Arianna Papini. Il 14 giugno i primi lotti saranno venduti all’asta (per 72 ore, le indicazioni sul sito di Innovar). “L’asta è una tappa pioneristica per Montalcino. La vigna è il cuore di tutto” spiega Anna Vittoria Brookshaw. “Con le bottiglie della nostra microzonazione dimostreremo che il Brunello può avere molti volti, anche inaspettati”. Cos’è una microzonazione? Per capirlo bisogna rifarsi a Napoleone III. Nel 1855, l’Imperatore dei francesi varò la prima classificazione dei vini di Bordeaux. Le zone migliori? Quelle con I vini più pagati dai mercanti d’Oltremanica. E nato così il concetto di cm, la parte di terreno con il prodotto migliore. Il primo a capire che anche in Italia si dovevano classificare i vini usando secondo terreni e cm fu, una quarantina d’anni fa, Il critico Luigi Veronelli. La sua definizione: “Si dice cm una località o una I vigna di particolare pregio, all’interno di una zona viticola già di grande prestigio». Tradurre la parola cru è tuodviante, significa crudo, grezzo. Ma ll mondo del vino l’ha declinata come garanzia di personalità. L’Italia è diventata Il regno dei cm, perché alla moltitudine di ambienti geologici della penisola si unisce una ricchezza di vitigni senza pari al mondo. Nella complessa e a volte bizantina raccolta di leggi che sovrasta le cantine italiane, è stata Introdotta, per le zone Doc e Docg, la possibilità di scrivere sull’etichetta anche la parola Vigna. Una menzione che non gode di notorietà. Ma sulla quale ora la coppia Brookshaw-Grassini punta tutto. Le bottiglie garantite dagli Nft e battute all’asta si fregiano tutte della parola Vigna. Alla tenuta Le Prata si sta costruendo una nuova cantina. Quella attuale ha un bizzarro ex voto sulla facciata. È l’omaggio di un artigiano dell’isola di Ischia al precedente abitante, Massimo Losappio, Il primario dell’ospedale del paese. Il medico aveva salvato la madre dell’ischitano. Bernardo, l’avvocato figlio del medico, ha sposato Anna Vittoria. Da quando è arrivata a Montalcino ha rivoluzionato la villa che il suocero aveva comprato dal conte De Vecchi e che prima era stata la residenza di campagna del vescovo locale. Ha creato un resort con otto camere abbellite da quadri e sculture di artisti contemporanei. “Quando abbiamo iniziato a dedicarci al Brunello” racconta la vignaiola “questa zona a sud del paese era considerata svantaggiata, troppo alta (fino a più di soo metri), ma il cambiamento del clima ci ha favoriti». Gli ettari di vigneto non arrivano a tre. Ma sono sufficienti per il progetto Vino Vigna firmato Brookshaw-Grassini. Graziana è cresciuta con In testa una frase di Tachis che svela il traguardo a cui deve puntare un “costruttore di vini: “Dopo aver bevuto un sorso, chiu-di gli occhi: vedrai l’immenso”. Fu Tachis a notarla quando era una consigliera di Assotecnici. “Avevo 27 anni, ero una delle primissime enologhe. Mi ha spinto ad occuparmi di alcune cantine, iniziando dai vini bianchi, e mi ha sempre seguito, fino alla sua morte. Aveva un carattere maremmano e una geniale sensibilità. Quando l’ho visto l’ultima volta mi ha detto: Graziana, non smettere mal di studiare». L’enologa si definisce, nel suo sito, “erede della sapienza tecnica e umanistica di Tachis”. Con un approccio sentimentale: “progettare un vino è come avere un innamoramento”, dice. Due le etichette della prima annata, la 2018, quella che andrà all’asta: Vigna Le Prata e Vigna San Prospero, rispettivamente 1.3oo e 1800 bottiglie. Teneri e liberi animali sull’etichetta, una lepre e un palancone, il daino adulto con più di quattro anni. “Il primo vino è un Brunello diverso, poetico come una dama che danza: profuma di erbe del Mediterraneo” lo descrive Grassini, “sotto il vigneto ci sono ancora le tracce di una mare preistorico, con le conchiglie del Pliocene, quando nel centro della Toscana nuotavano le balene. Il secondo segue la strada più classica del Brunello, muscoloso, speziato. Vive di eleganza e ampiezza”. Fratelli diversi di una micro vigna.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su