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Si chiama “Equalitas”, ed è la newco nata da Federdoc, Uiv, gruppo Csqa - Valoritalia, 3A Vino e Gambero Rosso per misurare e certificare l’evoluzione della sostenibilità del settore vitivinicolo italiano. La presentazione il 12 aprile a Vinitaly

Si chiama “Equalitas”, ed è la newco nata da Federdoc, Unione Italiana Vini, gruppo Csqa - Valoritalia, 3A Vino e Gambero Rosso con l’obiettivo di creare un movimento di stakeholder per una visione omogenea, condivisa e competitiva della sostenibilità del settore vitivinicolo italiano, con il compito di misurarne e certificarne l’evoluzione nel tempo, che verrà presentata insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina il 12 aprile, a Vinitaly (a Verona, dal 10 al 13 aprile, www.vinitaly.com). Nata come approfondimento e confronto tra Federdoc, Unione Italiana Vini, il gruppo Csqa - Valoritalia, 3A Vino, Gambero Rosso e una vasta platea di produttori, raccoglie come testimone la progettualità concreta dei programmi sviluppati in questi ultimi anni (come Tergeo della Uiv e il Forum per la sostenibilità), che hanno avuto il fondamentale merito di allargare la visione del settore, inglobando e declinando esperienze già attuate a livello nazionale e internazionale e nutrendosi dell’esperienza di Expo 2015 (www.uiv.it).
La norma - “Equalitas - Vino sostenibile” sarà volontaria e risponderà a una serie di parametri ben misurabili: biodiversità, consumi, impronta carbonica, gestione fitosanitaria, ma anche interazione con le comunità locali e quindi impatto sociale delle aziende. La sostenibilità verrà approcciata secondo i tre pilastri sociale, ambientale ed economico. Parametri che sono stati condivisi in una fase preliminare con oltre 4.000 aziende attraverso questionari allargati, che sono stati via via rifiniti e dettagliati con un confronto diretto con oltre 500 aziende vitivinicole, espressione di tutte le anime della filiera: piccoli e medi produttori, cooperative, grandi aziende vinificatrici e imbottigliatrici.
“Equalitis” risponde a una serie di esigenze non più rimandabili del settore vino: innanzitutto, dotarsi di uno schema condiviso, oggettivo e certificabile da un ente terzo. La terzietà del soggetto certificatore consente alle aziende di lavorare su una norma volontaria che ha profondi benefici in termini interni, con l’autovalutazione dei propri sistemi produttivi ed il miglioramento delle performance, ed esterni, nel rapporto con i consumatori: la certificazione, sancita dalmarchio collettivo che verrà presentato al prossimo Vinitaly, permette di offrire la trasparenza informativa necessaria a facilitare la comprensione da parte dei clienti di livelli di prezzo superiori.
“Abbiamo pensato ai consumatori e alle aziende - spiega Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Equalitas - i primi vogliono vini buoni ma anche certezze quando si parla di sostenibilità; le seconde avevano necessità di uno strumento in grado di trasferire all’esterno con immediatezza e semplicità il proprio impegno su questo tema fondamentale. Equalitas fa partire tutti dallo stesso livello e con le stesse regole, e offre per questo una cornice trasparente di sostenibilità competitiva, all’interno della quale ogni azienda dipingerà il quadro secondo il proprio stile e la propria sensibilità”.

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