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ECONOMIA

Signorvino lancia un messaggio al made in Italy: confermate tutte le aperture nel 2020

Sono cinque i nuovi store: due a Milano e Roma, ma anche il primo a Parma. Pizzighella: “messaggio positivo alla collettività ed alle città”
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Un punto vendita Signorvino

Il Covid-19 non ferma le ambizioni di Signorvino che conferma tutte le nuove aperture dei negozi già pianificate e manda, allo stesso tempo, un messaggio di fiducia e di ottimismo al Made in Italy e al mondo esterno: saranno cinque gli store (due a Milano e Roma e uno a Parma) che andranno ad arricchire una “flotta” che conta già 16 negozi in tutto il Belpaese con un giro d’affari su 35 milioni di euro (tra vino e ristorazione), oltre 1.500 etichette italiane ed estere ed una squadra di 300 persone che, ogni giorno, si interfaccia con wine lovers più o meno giovani, o semplici consumatori di vino. Ecco i numeri dell’unica enocatena d’Italia, fondata da “mister Calzedonia” Sandro Veronesi (con il figlio Federico Veronesi), e diretta da Luca Pizzighella.
Numeri che presto sono destinati ad aumentare grazie ai due nuovi store milanesi (Navigli e zona Corso Como) in fase di ultimazione, a quello di Parma nel centro commerciale “La Galleria” ad un passo dal centro storico e, in autunno, al punto vendita in Piazza Barberini a Roma a cui si aggiungerà un secondo nel nuovo centro commerciale in zona Laurentina. Tutti i negozi di Signorvino, come dell’intero Gruppo, sono stati chiusi prima dei provvedimenti del Governo, a tutela di clienti e dipendenti. “I cantieri adesso sono ovviamente fermi - dichiara Luca Pizzighella, Brand Manager di Signorvino - ma siamo fiduciosi di poter riprendere i lavori quanto prima, non soltanto per poter dare seguito ai nostri progetti ma anche per poter dare un messaggio positivo alla collettività ed alle città nelle quali siamo presenti. Investire e continuare a credere nel Made in Italy in un momento così drammatico siamo sicuri che possa avere anche una valenza etica e sociale, oltre ad un concreto riscontro economico, basti pensare al nuovo fabbisogno di personale che avremo nelle città coinvolte”.
D’altronde già prima di questa emergenza l’implementazione del delivery era finito tra le priorità di Signorvino con tanto di test previsto ad aprile a Milano. Per l’e-commerce in pochi mesi sarà messo a punto un sistema di vendita in linea con lo stile dei negozi per poter aprire il canale a fine maggio. Il tutto seguendo la filosofia di sempre nei confronti del cliente che abbraccia tre concetti chiave: esperienzialità, comunicazione diretta e capacità di saper consigliare il consumatore finale aiutandolo a destreggiarsi nella scelta dell’etichetta adatta. L’apertura alle vendite online, nelle strategie aziendali, viene vista come un ulteriore strumento che permetterà di raggiungere un pubblico sempre più numeroso ed eterogeneo senza snaturare la mission, volta sempre alla promozione del vino italiano.
“Dopo aver vissuto, in maniera totalmente inaspettata, un periodo così triste - prosegue Luca Pizzighella - speriamo che il senso di unione che ci ha pervaso in queste settimane rimanga anche successivamente come un approccio più solidale gli uni con gli altri. Deve essere rafforzato il concetto di italianità come segno distintivo e valore aggiunto, visione che ha sempre contraddistinto il nostro brand Signorvino - vini 100% italiani e nel quale dimostriamo di credere dall’inizio del progetto. Un calice bevuto in buona compagnia rafforzerà il significato della condivisione, valore che assume oggi un ruolo più profondo. Posso dire inoltre che come brand manager di Signorvino sono rimasto commosso dalla dimostrazione di attaccamento all’azienda e al brand dei nostri dipendenti: ci sentiamo quotidianamente; sono i primi ad essere propositivi ed intenti a mandare avanti tutto quello che può proseguire o essere progettato da remoto. Anche i wine specialist degli store stanno dando il loro contributo ad esempio con dirette su Instragram per dare consigli ai nostri consumatori e tenendo corsi di aggiornamento on line per cuochi e camerieri con il supporto dei formatori della catena”.

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