L’uomo che conosce bene il mondo del vino, sceglie con cura il bicchiere, l’abbinamento con il cibo e lo beve con eleganza ha molte possibilità in più di fare colpo sulla donna. Almeno a tavola. Non è uno dei soliti sondaggi sbandierati in tv, ma il risultato di una ricerca lanciata, nei giorni scorsi, da Eta Meta Research. Insomma, è proprio a tavola che l’uomo può rischiare “l’incidente tecnico” fatale perché il mondo del vino è sempre più rosa: una donna su tre frequenta enoteche e winebar, il 31% dichiara di volersi iscrivere ad un corso di degustazione o di seguirlo on line (il 24%). La scelta sbagliata del bicchiere mette sul chi va là il 32% delle intervistate, mentre chi è sorpreso a “tracannare” vino come fosse acqua può anche alzarsi e pagare il conto: perde punti con il 56% delle donne. E in ogni caso l’83% ritiene che la bottiglia giusta non può mancare in ogni fase del corteggiamento. Molto importante anche il linguaggio: il 14% delle intervistate sostiene che anche l’uomo più interessante perde quota se non è in grado di valutare il bicchiere con le parole adeguate anche se essere saccenti è altrettanto negativo per il 19%. E se un sedicente esperto dimostra di essere ignorante la storia d’amore non ha alcuna possibilità di iniziare per l’11% delle donne.
Il sondaggio azzarda anche paragoni caratteriali: l’uomo che sceglie il Chianti è riflessivo ma brillante, quello del Tocai elegante e raffinato, chi si orienta sul rosso intenso (Barolo, Brunello, Taurasi) mostra di essere deciso e passionale, quello di “vita” ama il bianco. La maggior parte predilige il tipo-Chianti. Insomma, il vino è sempre più status symbol, fenomeno culturale, spia del carattere e del modo di essere delle persone.
E non è una banalità affermare che ciò è dovuto all’ingresso sempre più massiccio di donne nella produzione, nella comunicazione aziendale e, naturalmente, nel consumo. “Questo sondaggio - commenta Ornella Venica, presidente del Movimento Turismo del Vino - è davvero simpatico: prima di instaurare un rapporto con un uomo è bene sapere come beve. È un modo per capire se ha cultura e se ama la qualità della vita”. Ed è proprio la necessità di migliorare la qualità della vita alla base del boom del turismo del vino (3,5 milioni, di cui quasi 1 milione per “Cantine Aperte” che il 26 maggio celebra l’edizione n. 10).
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