Quale è l’enologo italiano più famoso? Non ci sono dubbi: Giacomo Tachis, seguito da Riccardo Cotarella, Carlo Ferrini, Ezio Rivella, Donato Lanati, Stefano Chioccioli, Attilio Pagli, Luigi Mojo, Roberto Cipresso e Luca D’Attoma. E il giornalista più bravo? La stragrande maggioranza degli enonauti non hanno dubbi: al di là di ogni classifica o categoria indicano Luigi Veronelli come “padre fondatore” del giornalismo enogastronomico in Italia, mentre nella top ten vera e propria si classifica primo Carlo Petrini, seguito da un binomio ex equo: Daniele Cernilli e Davide Paolini; seguono James Suckling, Enzo Vizzari, Edoardo Raspelli, Bruno Gambacorta, Francesco Arrigoni, Paolo Massobrio. Chi riesce a commercializzare meglio il vino? A comandare questa speciale classifica c’è la toscana Heres, seguita dalla Meregalli, Sama, Gaja distribuzione, Antinori, Partesa, Classica, Rinaldi, Velier, Sagna e Bolis. E l’azienda che comunica meglio? Planeta è in testa alla top ten, seguita da Caprai, Donnafugata, Zonin, Antinori, Gaja, Frescobaldi, Feudi di San Gregorio, Berlucchi, chiudono a pari merito Firriato e Tasca D’Almerita. Tutto questo emerge dal sondaggio, condotto su un campione di 8.894 enonauti (con risposte da parte di 854) di www.winenews.it, uno dei siti d’informazione sul vino più cliccati d’Italia, realizzato in collaborazione con Vinitaly (www.vinitaly.com).
Il poker in vetta ala classifica degli enologi più famosi rileva una perfetta alternanza fra “vecchie glorie” e nuove leve, fra la storia dell’enologia italiana e l’attualità, in un virtuoso percorso comune all’insegna dello stesso obbiettivo: l’eccellenza assoluta.--NEWSBANNER-- Ma la particolare attenzione dimostrata dagli enonauti (ovvero appassionati di Internet e di enologia) verso il nome di chi il vino lo realizza in pratica, conferma anche la tendenza, tutta italiana, di attribuire all’enologo per lo meno pari importanza rispetto alle aziende a cui presta la propria consulenza.
Nella hit parade del giornalista enogastronomico più bravo, spicca il tributo a Luigi Veronelli, considerato dagli enonauti il più grande di tutti i tempi, e dunque al di fuori di ogni possibile classifica: è stato il primo a parlare di vino e cibo in Italia, e rimane il primo, nel cuore degli appassionati, per il suo impegno, per l’energia, per la simpatia che hanno sempre accompagnato il suo lavoro, fino alla fine. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, è in cima alla top ten dei giornalisti, seguito a pari merito da Daniele Cernilli e Davide Paolini, per i quali molte sono state le parole di apprezzamento per l’alto livello di competenza. Tutti gli enonauti interpellati hanno indicato, però, un certo disappunto sul proliferare degli eventi: convegni, workshops, cene, degustazioni … sono troppe e spesso più all’insegna dell’immagine che della professionalità. L’indicazione è evidente: più attenzione per gli eventi e la comunicazione “vera”, con conseguente selezione da parte dei giornalisti e “meno offerta” da parte di chi questi eventi organizza.
Ma gli enonauti hanno dimostrato di cavarsela bene anche in fatto di vendite, premiando la specializzazione nel particolare settore merceologico del vino. Il dato che emerge è chiaro: i primi posti sono occupati da società di consulenza, distributori e rete vendita specializzati, anche se i distributori “generalisti”, cioè quelli che commercializzano liquori, birra e altre bevande, hanno confermato una buona forza, grazie al fatto, soprattutto, di avere nel proprio portafoglio prodotti di aziende vitivinicole importanti, non solo italiane.
Nella classifica dell’azienda che comunica meglio, gli enonauti, nel loro giudizio, non hanno distinto fra forme di advertising puro e forme di “below the line” (sponsorizzazioni, pubbliche relazioni, direct marketing, presenza a fiere di settore ...), intendendo la comunicazione in senso lato, anche se all’interno di precisi confini settoriali. Il risultato delle loro indicazioni, quindi, privilegia le aziende con piani di comunicazione articolati, purché mirati. Emergono bene, comunque, anche le realtà che giocano la loro comunicazione soprattutto sulla forza del proprio marchio o che adottano strategie di comunicazione di basso profilo, puntando magari tutto sul “direct marketing”, affidabile ed insostituibile mezzo di promozione (e il caso Gaja è assolutamente paradigmatico da questo punto di vista).
Gli enonauti sondati da www.winenews.it sono prevalentemente di sesso maschile (82%), hanno un’età compresa fra i 30 e i 45 anni (54%), un elevato titolo di studio (l’85% è in possesso di laurea o di diploma di scuola media superiore) e un buono/ottimo livello socio-economico (imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, agente di commercio, architetto, giornalista, commerciante ...); il 25% degli enonauti di www.winenews.it non è di origine italiana (i Paesi più rappresentati sono Usa, Gran Bretagna, Svizzera, Austria, Francia, Australia).
Sondaggio WineNews - Le domande
Chi è, secondo te, l’enologo più famoso?
1 - Tachis
2 - Cotarella
3 - Ferrini
4 - Rivella
5 - Lanati
6 - Chioccioli
7 - Pagli
8 - Moio
9 - Cipresso
10 - D’Attoma
Chi è, secondo te, il giornalista enogastronomico che più si distingue nella critica e meglio informa i suoi lettori?
Luigi Veronelli (considerato al di fuori di ogni
possibile classifica per il lavoro di tutta una vita)
1 - Petrini
2 - Cernilli
2 - Paolini Davide
5 - Suckling
6 - Vizzari
7 - Raspelli
8 - Gambacorta
9 - Arrigoni
10 - Massobrio
Chi è, secondo te, il soggetto (rete vendita di un’azienda, e/o distributore [indicandone nome e cognome e/o ragione sociale] e/o società di consulenza commerciale [indicandone ragione sociale] e/o agente plurimandatario [indicandone nome e cognome]) che meglio riesce a vendere il vino?
1 - Heres
2 - Meregalli
3 - Sama
4 - Gaja Distribuzione
5 - Antinori
6 - Partesa
7 - Classica
8 - Rinaldi
9 - Velier
10 - Sagna
10 - Bolis
Quale è l’azienda vitivinicola che comunica meglio?
1 - Planeta
2 - Caprai
3 - Donnafugata
4 - Zonin
4 - Antinori
6 - Gaja
7 - Frescobaldi
8 - Feudi di San Gregorio
9 - Berlucchi
10 - Firriato
10 - Tasca d’Almerita
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